Piano rifiuti da verificare anche per il Pdci alla Regione. Con una mozione del capogruppo, Roberto Carpinelli, i Comunisti italiani chiedono di conoscere la capacita' residua delle discariche umbre ed ''un utilizzo piu' razionale degli impianti esistenti''. Il Pdci auspica inoltre di ''raggiungere, gia' nel 2006, il previsto 45 per cento di raccolta differenziata, oggi ampliamente al di sotto'', e di farlo ''sperimentando tecniche innovative di rintracciabilita' dei rifiuti domestici che consentano di calcolare la quota realmente differenziata smaltita dalle famiglie''. Altra richiesta e' quella di ''sospendere gli eventuali programmi di realizzazione di impianti di produzione di Cdr, di termovalorizzazione, nonche' didiscariche di seconda categoria per lo stoccaggio delle polveri e dei fanghi derivanti dalla termodistruzione''. Nel caso specifico di Terni, la mozione intende infine ''conoscere con precisione le qualita' e le quantita' dei materiali attualmente termodistrutti nell' impianto di Maratta, i livelli di emissioni nocive, nonche' lo stato degli strumenti di rilevamento delle emissioni''.
Intanto sulla stessa questione torna a farsi sentire con un' articolata mozione, il capogruppo del Prc alla Regione, Stefano Vinti, che sollecita innanzi tutto ''la chiusura immediata della discaricadi Pietramelina''. Vinti auspica anche ''nuovi e piu' incisivi strumenti per garantire il raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata individuati'', ribadendo il proprio ''no'' alla installazione di nuovi termovalorizzatori sul territorio umbro. Vinti chiede inoltre alla giunta ''la semplificazione e la riduzione degli Ambiti territoriali ottimali al fine di una piu' efficace politica gestionale'' e di ''convocare un tavolo regionale degli enti locali che consenta la predisposizione di un progetto per il completamento del ciclo dei rifiuti e la messa a sistema dei flussi regionali attraverso una piu' stretta collaborazione tra le due province''. ''Il Piano rifiuti - continua Vinti- ad oggi presenta numerose criticita' sia per quanto riguarda il raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata, sia per l' individuazione di quattro Ambiti territoriali ottimali, concepiti come Ato nei quali i Comuni, direttamente o attraverso le aziende, realizzano la gestione integrata dei rifiuti urbani nel rispetto del principio dell' autosufficienza''.