Pietralunga. No ai Sic.

Durante l’incontro “I siti natura 2000 e la tartuficultura, l’attività venatoria, agricoltura e turismo” è emerso chiaramente che gli abitanti di Pietralunga non vogliono che il proprio territorio diventi un Sic (sito di interesse comunitario). Il vice presidente della Comunità Montana, Mirko Ceci, ha sollevato i problemi che queste aree comunitarie protette comporterebbero. “Ci vedo solo svantaggi. – queste le sue parole – Abbiamo due oasi di circa mille ettari l’una e non c’è niente al loro interno. Inoltre è assurdo che per tagliare la legna bisognerà in futuro verificarne l’incidenza ambientale. Così si penalizzano le aziende e se rendiamo la vita difficile a chi vive proprio del taglio della legna, come facciamo?”. In risposta il presidente della Comunità Montana, Mauro Severini, ha chiarito che per i cacciatori e i cavatori tutto resterà immutato, vengono solo richieste delle regole. Questo non ha però rassicurato i Pietralunghesi che hanno sottolineato il fatto che le aree protette hanno sempre portato con loro squilibrio faunistico, infatti l’introduzione e la crescita di nuove specie animali ha portato alla distruzione nel nostro ambiente, del fagiano e della starna. Inoltre tagliando meno ci sarà un brusco aumento del prezzo della legna, uno dei combustibili più usati. L’assessore regionale all’ambiente, Lamberto Bottini, ha voluto rassicurare gli abitanti di Pietralunga affermando che c’è la possibilità reale di ritoccare i Sic senza intaccare la quantità territoriale interessata.