Nella lista delle preferenze degli almeno 9 milioni di italiani (dato Osservatorio Confcommercio-Swg) che approfitteranno del 2 giugno per una vacanza, l’Umbria è in ottima posizione. Il primo ponte di primavera si presenta infatti con previsioni positive per il flusso turistico verso la nostra regione, come testimoniano i risultati di un questionario a campione realizzato da Federalberghi Umbria Confcommercio tra le imprese associate. Il 52,4% degli intervistati prevede infatti, in base alle prenotazioni attuali, un tasso di occupazione tra il 75% e il 100%, e un 23,8% tra il 50 e il 74%. Ma la situazione potrebbe anche migliorare, in considerazione dell’ormai diffusissima tendenza alla prenotazione dell’ultimo minuto e dell’andamento meteorologico, che influenza molto le scelte last minute. Dati confortanti anche per quanto riguarda la durata del soggiorno: la permanenza media è di 2 giorni per il 47,6% del campione, di 3 giorni per il 33,3%. L’Umbria sarà meta soprattutto di un turismo “nostrano”: per circa l’80% delle strutture ricettive la clientela è fatta quasi esclusivamente di italiani, con una prevalenza delle regioni limitrofe; gli stranieri rappresentano ancora una percentuale modesta - legata magari alla tipologia di strutture e al territorio - risentendo molto evidentemente dello scenario internazionale. Le previsioni circa il ponte del 2 giugno sono significative anche in relazione all’andamento complessivo del mese di maggio 2022 rapportato allo stesso periodo del 2019. Per il 47.6% degli intervistati è stato migliore, per il 31% in linea con il 2019. Ancora lontane dai risultati pre Covid il 21,4% delle strutture, dato comunque non trascurabile. “I dati previsionali dovranno essere messi alla prova da quelli di consuntivo, ma sono comunque molto incoraggianti – sottolinea il presidente di Federalberghi Umbria Simone Fittuccia – perché il 2 giugno è la porta di accesso dell’estate. Siamo ottimisti per quanto potrà accadere nei prossimi 3 mesi: ci sono le premesse per un luglio e agosto ai livelli del 2021, che hanno avuto le migliori performance degli ultimi 20 anni. Dobbiamo recuperare sul fronte dei turisti stranieri, in cui siamo ancora molto indietro. Ma l’Umbria con i suoi elementi di attrazione, che sono soprattutto il lifestyle, l’ambiente e l’enogastronomia, ha le carte in regola per un crescente successo turistico. Le strutture ricettive da parte loro si stanno impegnando per la riqualificazione, anche grazie al bando regionale Umbria Aperta. Occorre intervenire con decisione infine sull’eterno problema del Trasimeno, un grande catalizzatore di attenzione per il turismo ambientale, ma costantemente alle prese con l’emergenza chironomidi e con il calo idrico, per cui servono soluzioni tempestive e soprattutto risolutive”.