Dopo la manifestazione del 7 marzo sulla Perugia Ancona, che si è conclusa con l'incontro tra il Coordinamento dei creditori di Astaldi ed i rappresentanti delle istituzioni locali, (Regioni Marche ed Umbria, provincia di Ancona e numerosi sindaci del fabrianese ed umbri), venerdì scorso, 15 marzo, si è svolto un nuovo summit sulla SS76 che ha visto la partecipazione di diversi esponenti politici e di una rappresentanza dei parlamentari umbri e marchigiani, tra cui: On. Patrizia Terzoni, Vice presidente commissione Ambiente e Lavori Pubblici del M5S, On. Tullio Patassini della Lega e l'On Francesco Acquaroli di F.lli d'Italia.
L’incontro è stato molto positivo e si è svolto in un clima franco e costruttivo. Nella discussione è emerso chiaramente come i problemi non siano due, il pagamento dei crediti pregressi e la ripresa dei lavori, ma uno solo. Infatti la possibilità di avere l’opera ultimata passa esclusivamente attraverso una seria assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti di questa intricata vicenda: l’ANAS, la Quadrilatero, il Governo, le Regioni, l’Astaldi e le imprese creditrici. È semplicemente inammissibile che gli unici a pagare le conseguenze dell’ennesima difficoltà di un General Contractor siano le imprese ed i lavoratori che si sono impegnati nella realizzazione dell’opera. I rappresentanti delle imprese creditrici hanno chiesto ai Parlamentari di tutti gli schieramenti politici, che hanno annunciato la volontà di dar vita ad un coordinamento tra Senatori e Deputati delle Marche e dell’Umbria, di impegnarsi affinché questo territorio martoriato non sia ulteriormente penalizzato. Non solo la Perugia Ancona con i lavori fermi, ma tutta la ricostruzione delle principali infrastrutture viarie colpite dal terremoto da più di due anni è ancora solo una buona intenzione, e adesso si aggiunge la chiusura della E 45. In questa situazione invece di lavorare a combattere la profonda crisi economica e industriale dell’area dell’Appennino centrale addirittura si asseconda lo smantellamento di un pezzo dell’apparato industriale delle costruzioni portando al fallimento le più importanti aziende del territorio. Dopo anni di ritardi e dopo tre fallimenti che hanno coinvolto a caduta tutto il tessuto sociale ed economico delle due Regioni, non è ammissibile sentire ripetere la solita litania: è andato tutto bene, non ci sono stati errori. Vedremo. Ad altri poteri spetterà di accertare anche questo. Ma ora, se c’è un minimo di buon senso, è il momento di affrontare una vera e propria emergenza territoriale e come si è fatto per altre Regioni ed altri territori si deve lavorare a soluzioni, anche attraverso provvedimenti straordinari, senza trincerarsi dietro atteggiamenti burocratici e irresponsabili.
Il Coordinamento dei creditori ha annunciato la decisione di inviare una formale richiesta di incontro al Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ed ai Ministri Toninelli MIT e Di Maio MISE. I parlamentari hanno valutato in modo positivo le richieste del Coordinamento ed hanno manifestato la loro volontà di lavorare in modo unitario al fine di individuare le necessarie soluzioni: pagare i crediti pregressi vantati dalle imprese, definire regole nuove capaci di garantire davvero le imprese impegnate nei lavori, facilitare l'accesso al credito per superare questa fase difficile. I parlamentari intervenuti hanno riconosciuto la drammaticità delle situazione delle imprese e dei loro lavoratori e si sono impegnati a richiedere la costituzione di un tavolo di confronto a livello governativo sia politico che tecnico.
Perugia
19/03/2019 18:37
Redazione