Nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi a Roma si è tenuta la conferenza stampa sul tema "San Francesco, un'esplosione di vita" per la presentazione del programma delle iniziative e degli eventi approvato dal Comitato per le Celebrazioni degli ottocento anni della morte di San Francesco d'Assisi. Dopo l'intervento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che ha accennato alla recente approvazione della legge che istituisce il 4 ottobre festa nazionale, ha preso la parola la presidente della Regione Stefania Proietti che ha espresso un "sentimento di gratitudine sincero e commosso per il riconoscimento unanime, tante volte chiesto e desiderato, a un santo che è di tutti per i valori comuni e fondativi che rappresenta come la pace, la fraternità, il dialogo, l'amore per i deboli e gli oppressi, la custodia del creato, la giustizia sociale". "L'approvazione del provvedimento da parte delle forze politiche all'unanimità segna un passaggio fondamentale: tutto il popolo italiano si riconosce nei grandi valori francescani oggi più che mai attuali e urgenti. La Regione Umbria, terra francescana - ha aggiunto la presidente - farà la sua parte in questo passaggio con la storia non solo partecipando attivamente alle attività del Comitato nazionale ma anche nella stesura di una legge che, sulla base degli ideali francescani e contribuendo alle celebrazioni del 2026, si pone l'obiettivo di rendere alcune scelte generative come l'attenzione ai giovani, la sanità per i più fragili, la cultura e la bellezza accessibili a tutti, l'accoglienza la fraternità il dialogo e la pace, che sono il codice etico e quasi genetico degli assisani, degli umbri e degli italiani. Ora siamo noi che dobbiamo avere il coraggio di rendere concreti i valori francescani nelle azioni e nelle scelte politiche". Alla conferenza - riferisce una nota della Regione Umbria - hanno partecipato il presidente del Comitato Davide Rondoni, il sindaco di Assisi Valter Stoppini, il vescovo Domenico Sorrentino, il custode del Sacro Convento fra Marco Moroni e il ministro provinciale dei minori Francesco Piloni.