Presentato al teatro "Talia" di Gualdo Tadino l'Atlante enogastronomico dell'Appennino umbro marchigiano: Un progetto dell’Associazione Culturale per lo sviluppo dell’Appennino umbro-marchigiano in attuazione del Programma di attività 2022/2023 del Distretto dell’Appennino umbro-marchigiano, realizzato con il sostegno di Fondazione Perugia e Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro-Urbino.
Sono stati presentati i risultati del progetto, con la prima parte moderata dalla vicepresidente ACSAUM Rosella Bellucci con il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, l'assessore alle attività produttive del Comune di fabriano Francesca Pisani e il direttore generale di Fondazione Perugia Fabrizio Stazi. Quindi è stato illustrato il progetto realizzato dall’Associazione culturale per lo sviluppo dell’Appennino umbro marchigiano con il sostegno della Fondazione Perugia e della Fondazione Cassa Risparmio di Pesaro, grazie agli interventi di Paola de Salvo e Marco Pizzi, Università degli Studi di Perugia e Oderisi Nello Fiorucci, Consigliere dell’Associazione. Sul rapporto tra turismo, agricoltura e gastronomia come fattori di sviluppo dei territori interni confronto con Paolo Morbidoni, Presidente dell’Associazione Strada dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Umbria, Alberto Giombetti, già Responsabile nazionale relazioni esterne e territoriali C.I.A., Antonella Brancadoro, Direttore dell’Associazione nazionale Città del tartufo e Piero Guidarelli, Consigliere Cooperativa agricola Mastro Marino di Fabriano.
La valorizzazione dei prodotti agroalimentari offre la possibilità di costruire percorsi di sviluppo turistico e di arricchire la vita sociale e culturale delle comunità locali. Questo progetto, condiviso e approvato dai Comuni del Distretto, cerca di tradurre tale concetto in azioni semplici e concrete mirate ad agire su diversi livelli: quello narrativo/comunicativo, quello identitario, quello artigianale e quello turistico. La semplicità di queste azioni, però, non diminuisce la complessità del contesto che puntano ad influenzare. Gli ultimi anni, infatti, hanno visto cambiare profondamente il ruolo del cibo nel settore turistico. Esso è diventato un fondamentale fattore d’attrazione, soprattutto per luoghi fragili come le aree interne dell’Appennino umbro-marchigiano, al punto che la competizione fra territori su questo campo è diventata pressante e di alto livello. Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021, infatti, rivela che la percentuale di persone in viaggio per l’Italia con la principale motivazione del gusto è passata dal 21% del 2016 a più del 55% del 2021. L’interesse verso i prodotti tipici e il cibo locale ha dunque acquisito un’importanza sempre maggiore fra le motivazioni turistiche, ma non può essere soddisfatto contando solo sulla presenza di buone materie prime nel territorio e di qualche buon ristorante che le trasformi. Il turista gastronomico, infatti, oggi cerca una vera e propria performance turistica, un’esperienza immersiva che lo connetta con qualcosa che percepisca come autentico. Viene cercato un contatto con le filiere, con i “dietro le quinte” delle produzioni locali e soprattutto con le persone che ne fanno parte. Queste ultime, inoltre, devono avere la stessa percezione di autenticità perché tutto questo funzioni. Gli abitanti e le imprese devono essere coinvolti, soprattutto in contesti caratterizzati da un capitale relazionale spesso disgregato come in alcuni dei territori dell’Appennino. L’idea di questo progetto è di realizzare una mappa auto-aggiornata dei prodotti e delle aziende che li producono, segnalando ai visitatori non solo dove queste si trovino, ma anche quali tra loro possano offrire esperienze di visita e laboratoriali che ne svelino i segreti. Tale mappa assicura la disponibilità di informazioni georeferenziate di norma non facilmente rintracciabili connettendo strumenti privati come Google Maps – molto utilizzati non solo dai turisti, ma da qualunque tipo di viaggiatore – e portali turistici e tematici, in primis il sito dell’Associazione. L’obbiettivo di questa operazione è non solo quello di implementare strumenti basilari – ma ancora assenti – per il turismo di questa area vasta, ma soprattutto quello di creare un pretesto per aumentare la coesione fra attori locali e rispettive risorse che non hanno relazioni forti e una consolidata coscienza d’area.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/03/2024 12:41
Redazione