Un teatro piccolo, che potrà ospitare solo alcuni spettacoli per l’impossibilità di allocarvi scenografie grandi. Questa la prima garbata critica fatta dalla presidente dell’UniGualdo Fiorella Angeli al progetto di ricostruzione del Teatro Talia, presentato dall’architetto Paolo Rocchi dell’Università “La Sapienza” di Roma, all’indomani della conclusione del progetto definitivo. 116 posti - 65 in platea, i restanti disposti su tre ordini di palchetti - per un costo totale di 700 mila euro da finanziare tramite fondi Docup, nella filiera ambiente turismo cultura e della ricostruzione. “ Un progetto che nasce dalla volontà di ricostruire e non distruggere – ha detto il sindaco Scassellati, rispondendo all’appunto mosso dalla Angeli – Nel recupero del Talia c’è la volontà di ripristinare un contenitore storico della città, riportandone alla luce il valore culturale”. Di origine ottocentesca, tramutato nel 1946 in un cinema, distruggendone tutti i palchetti, il Talia è rimasto aperto sino ai primi anni 80, quando la legge sulla sicurezza scattata all’indomani del rogo di Todi, ne impose la chiusura. Il suo recupero significherà la rinascita anche di un’intera via, quella dedicata allo storico Ruggero Guerrieri, pesantemente colpita dal sisma. “ Non sarà un recupero nostalgico del passato, ma un teatro moderno” ha detto l’architetto Rocchi; quindi rispondendo alla critica dell’UniGualdo, ha fatto capire di non credere nei grandi teatri per piccole realtà. “ In quel caso – ha detto – bisognerebbe pensare a progettare teatri sovracomunali per sostenere i costi di gestione”. Lo si farà a Branca?