"In questo 8 marzo, tra bilanci di morte e un clima di grande sfiducia, celebriamo le donne che sono culle di vita e ali di speranza": a dirlo è suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della Festa della donna. "Da donna e per l'umanità, oggi che si fa un gran parlare di intelligenza artificiale, invito tutti a riscoprire e allenare una 'intelligenza materna', più tipica ma non esclusiva delle donne" ha aggiunto la religiosa. "Quella che chiama ogni essere umano al coraggio, alla gioia e alla speranza della vita, per costruire una fiducia ritrovata, nel domani e nella vita stessa, di cui c'è estremo bisogno" ha affermato suor Maria Rosa. "Lo sanno bene le donne - ha aggiunto - che ogni giorno sono terreni fertili e custodi di vita e futuro, come Cristina Fazzi, che da medico nello Zambia cura i bambini che sono gli ultimi della società, Virginia Campanile, che ha perso suo figlio ma è mamma per tanti genitori e ragazzi in difficoltà, e Anna Jabbour, profuga siriana che per sua figlia ha attraversato la guerra divenendo testimone di pace". La priora ha infine ricordato che queste "sono le donne che premieremo a maggio alla Festa di Santa Rita".