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Processione del Cristo Morto ieri sera a Gubbio

E’ una tradizione religiosa e di costume che ripropone momento per momento, atto per atto, dolore per dolore, nel grande scenario naturale della città di pietra , la Passione di Cristo del Venerdi Santo. E’ la processione del Cristo Morto di Gubbio.
E’ una tradizione religiosa e di costume che ripropone momento per momento, atto per atto, dolore per dolore, nel grande scenario naturale della città di pietra , la Passione di Cristo del Venerdi Santo. E’ la processione del Cristo Morto di Gubbio, che attraverso i simboli, le tappe, gli sguardi della gente, rinnova una delle manifestazioni più antiche della nostra regione. E ieri sera dalle 19 a Santa Croce della Foce le statue del cristo e della Madonna sono state portate in tutti i luoghi sacri della città. A sfilare le diverse Confraternite dei Bianchi e dei Disciplinati nei costumi con il cappuccio (Sacconi). Ad aprire la processione sono gli uomini delle "battistrangole", lo strumento di legno percosso alternativamente su ogni lato da maniglie di ferro che provocano un suono sordo e lugubre. Ed il ritmo del battifondo ha rotto il silenzio della città di pietra, aggiungendo ulteriore pathos alla processione. Alle spalle degli uomini delle battistrangole, il primo incappucciato reca in mano un teschio a rappresentare il luogo della crocefissione, in ebraico Golgota. Seguono poi i confratelli che mostrano tutti gli altri simboli della passione. La consueta sosta della processione al "pietrone", antichissimo e di forma ovale e la novità di quest’anno , davanti all’Astenotrofio Mosca. Ed ancora il lento procedere dei fedeli accompagnato dal canto del "Miserere", il canto penitenziale a più voci tramandato oralmente. Una fiaccolata dei maggiori monumenti cittadini ha aumentato la suggestiva scenografia, insieme ai vari "Focaroni" che vengono accesi in Piazza San Pietro, Via Dante e in Largo San Marziale. Le ultime luci del giorno lasciano spazio a quelle di fiaccole e falò. Le battistrangole, il canto del Miserere il crepitio della legna che brucia, le preghiere, il rumore dei passi sul selciato conferiscono alla processione di Gubbio la suggestione di un rito nel quale si ritrova tutta l’anima popolare.
Gubbio/Gualdo Tadino
11/04/2009 09:48
Redazione
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