Introduzione del cosiddetto equo compenso a tutte le professioni, in modo di superare il fenomeno che sia nel pubblico che nel privato consentiva la definizione dei compensi intesi come minimi inderogabili, aspetto consequenziale all'abolizione delle tariffe professionali. Questo in sintesi il contenuto della proposta di legge su iniziativa dei consiglieri della Lega regionale e al vaglio della Seconda Commissione presieduta da Valerio Mancini, nell’iter legislativo titolato "Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto di committenti privati e di contrasto all'evasione fiscale".
In Umbria difatti ci sono 1500 studi professionali con oltre 3500 dipendenti e negli ultimi 10 anni i redditi dei liberi professionisti sono calati del 20% a causa sicuramente della crisi economica ma anche per la tendenza della pubblica amministrazione di affidare incarichi sottopagati o addirittura a titolo gratuito anche per prestazioni che comportano responsabilità e rischi considerevoli a carico dei professionisti, che altresì devono essere sempre liberi di concordare liberamente il proprio compenso.
E proprio per questo la seconda commissione ha avuto un confronto con il presidente di Confprofessioni Umbria, Roberto Tanganelli, che ha espresso un giudizio di piena condivisione sulle finalità del documento
Stasera il punto sulla questione nel TG Sera (ore 19.30, replica 20.20) con le parole del presidente di Confprofessioni Umbria Roberto Tanganelli.