Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria è stata discussa l’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Andrea Smacchi (Pd) che ha chiesto di conoscere quali azioni intenda la Giunta intraprendere, di concerto con gli altri interlocutori istituzionali e privati, per “superare lo stallo in cui si trova la vertenza J&P Industries spa (ex Merloni)”.
Smacchi ha ricordato che “circa tre mesi fa, a Roma, è stato sottoscritto al ministero dello Sviluppo economico un importante accordo che ha prorogato per 12 mesi la cassa integrazione degli oltre 600 dipendenti dei siti di Fabriano e Nocera Umbra. Quell’accordo doveva essere il punto di partenza, e così dichiarò anche il sottosegretario Soriel, presente per il Governo, per l’effettivo e concreto rilancio del progetto industriale che riguardava la JP Industries. Fu in qualche modo prefigurato e anticipato anche un possibile incontro nelle settimane successive, al fine di riconvocare le parti e iniziare a lavorare in maniera concreta sul progetto industriale. A tre mesi dalla sottoscrizione di quell’accordo, manca ancora la firma al decreto attuativo, fondamentale per l’erogazione delle risorse della cassa integrazione ai dipendenti. Non è stato ancora convocato, dal Governo, l’incontro con Porcarelli, essenziale per capire se c’era interesse da parte di un fondo internazionale che si era presentato come possibile co-finanziatore del progetto di rilancio della Merloni.
Inoltre, se l’Accordo di programma non funziona – ha detto Smacchi – è necessario superarlo con lo strumento del riconoscimento di area di crisi complessa per l’intera fascia appenninica, così da uscire da una situazione di stallo non più sostenibile ridando prospettive ed un futuro ad un territorio in grande difficoltà”.
L’assessore Paparelli ha risposto evidenziando che “questa vicenda si protrae da troppo tempo. Al momento a gestire le vertenze è stato delegato un vice capo di gabinetto. Abbiamo sollecitato più volte il ministero del Lavoro a dare seguito alle procedure per gli ammortizzatori sociali, che riguardano anche i lavoratori di altre aziende. Tutto ciò avviene per i ritardi del Ministero rispetto ad accordi già sottoscritti. Come Regione, abbiamo inviato sollecitazioni e, insieme alla Marche, stiamo cercando altre strade, visto che si tratta di una zona depressa dal punto di vista economico a cui vanno date delle risposte. Stiamo ripensando le modalità per il rilancio produttivo di quelle aree. Abbiamo individuato e formalizzato con una delibera l’attivazione di una procedura per il riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa per l’appennino umbro–marchigiano. Proporremo a breve all’approvazione dei due Consigli regionali la relativa richiesta”.
Il consigliere Smacchi si è detto “d’accordo sul percorso che si sta seguendo insieme alle Marche. Sono però preoccupato e amareggiato del fatto che il Governo si disinteressi di oltre 600 persone, che venga delegato agli incontri un vice capo di gabinetto e che non vengano rispettati gli impegni presi. Mi chiedo cosa stiano facendo i deputati umbri rispetto a questa inerzia”.
Perugia
19/03/2019 10:55
Redazione