La ripresa c'è, anche per l'Umbria, ma è lenta e rischia di durare poco se non sostenuta da politiche specifiche delle istituzioni. Lo dice l'ultimo rapporto Ires Cgil sull'economia umbra relativo al secondo trimestre 2015, presentato stamani presso la Camera del lavoro di Perugia .
Tra i relatori il segretario regionale Cgil Vincenzo Sgalla ( nella foto ) che ha definito la ripresa "più sulla carta che reale", dovuta a fattori esogeni dall'Umbria, quali il basso costo del petrolio, i bassi tassi di interesse e gli incentivi alle assunzioni elargiti dal governo nazionale, con il rischio che finiti questi, si possa tornare vistosamente indietro.
"La situazione in Umbria e' ancora grave - secondo Sgalla - con 80.000 lavoratori in cerca di occupazione e 200 aziende in crisi".
Secondo i dati la Regione vede una ripresa sotto vari fronti. Quello occupazionale anzitutto: al secondo trimestre del 2015 il livello dell’indicatore di disoccupazione scende di quasi tre punti (da 12,5% a 9,8%).
In un anno l’ammontare dei disoccupati, in termini assoluti, si è ridotto di circa 300 unità attestandosi a poco più di 39mila unità totali; mentre rispetto al primo trimestre del 2015 il calo dei senza lavoro è stato piuttosto rilevante, perdendo più di 11mila unità (-22,5%).
In parallelo il tasso di occupazione torna a crescere assestandosi al 63%; valore più elevato di quanto si era rilevato a fine 2014 con 62,2%.
Ciò non significa che sul fronte lavoro tutto stia andando per il verso giusto : analizzando le ore di cassa integrazione autorizzare, la quota per l’Umbria rispetto al totale nazionale tende a salire passando dall’1,3% al 2% , in particolare in settori come moda, commercio e legno, mentre calano per settori come l'edilizia. Proprio l'ediliza però, dopo il metalmeccanico, continua ad essere il settore che in valore assoluto ha pio ore di cassa, esattamente 1.783.190
Sul fronte industriale, nel secondo trimestre del 2015 si rileva un netto miglioramento per la dinamica manifatturiera regionale che cresce del 4,2%, invertendo una tendenza negativa durata almeno un triennio.
Il fatturato industriale conferma e consolida l’incremento registrato nel precedente trimestre (da +2,8% a +3,1%) risentendo ancora del sostanziale apporto della componente estera rispetto a quella interna, che comunque migliora.
Per quanto riguarda i settori del manifatturiero, le migliori perfomance sono per chimica e plastica, quindi metalli e meccanica-mezzi di trasporto.
Sul fronte turismo decelerano i flussi con un calo degli stranieri che vengono di meno e si fermano per meno giorni : solo le presenze passano da + 20 % nello stesso periodo 2014 a un + 3.
Perugia
14/11/2015 15:25
Redazione