Continua la bagarre intorno al regolamento delle mense scolastiche a Perugia: dopo le associazioni dei genitori, anche le associazioni consumatori sono sul piede di guerra contro il Comune sostenendo che "il bando della gestione della ristorazione scolastica è illegittimo". A dichiararlo sono ADOC, ACU Umbria, Aiab Umbria, Cittadinanzattiva Umbria, Confconsumatori, Legambiente Umbria, Movimento Consumatori, Ya Basta Perugia, Unione nazionale consumatori riunitisi ieri alla IV Commissione consiliare nel corso della quale hanno chiesto il ritiro del bando in autotutela.
Le associazioni dei consumatori si sono per altro dichiarate pronte per la diffida. Ma l'Amministrazione comunale di Perugia procede spedita verso il bando di gara.
Associazioni dei genitori, associazioni ambientaliste, dei consumatori e sociali da una parte, Amministrazione comunale dall'altra sono dunque a scontrarsi ancora sul modello di gestione della ristorazione collettiva per le scuole di Perugia.
“Abbiamo assistito ad una misera e approssimata difesa d'ufficio del bando da parte dell'Assessore Waguè e del Dirigente Zampolini – commentano in una nota le associazioni ADOC, ACU Umbria, Aiab Umbria, Cittadinanzattiva Umbria, Confconsumatori, Legambiente Umbria, Movimento Consumatori, Ya Basta Perugia che hanno partecipato ieri all'incontro della IV commissione consiliare insieme ai genitori dei comitati mensa – alle nostre osservazioni mosse sull'inadeguatezza del bando rispetto alla garanzia dei criteri di qualità, di biologico, filiera corta, utilizzo delle stoviglie di plastica e mancanza di partecipazione e coinvolgimento dei genitori. Non ci sono giustificazioni alle scelte dell'amministrazione, è una questione di volontà politica e chiaro orientamento contro azioni virtuose e di sostegno alle produzioni agricole del territorio. Lo dimostrano le scelte di comuni come Spoleto e Corciano, che stanno facendo della ristorazione collettiva un esempio virtuoso da imitare. Educazione alimentare e cibo sono veicolo di messaggi fondamentali per le generazioni su cui ricadono tali decisioni, ma è chiaro che dai nostri amministratori tutto ciò non viene preso in considerazione”
“Il bando poi è illegittimo – continuano le associazioni - in quanto non rispetta il comma 461 della L.244/07 e cioè la normativa che in caso di appalto obbliga gli Enti Locali ad applicare determinate disposizioni in sede di stipula dei contratti di servizio. In particolare, la previsione della Carta dei Servizi, la consultazione preventiva sul bando di gara dei consumatori singoli ed associati, la definizione dei parametri di qualità del servizio, la previsione di un sistema di monitoraggio permanente e le risorse economiche necessario a garantire agli utenti l’esercizio del diritto di controllo sulla qualità. Per questo abbiamo chiesto il ritiro del bando in autotutela. Ma la IV Commissione Consiliare si è limitata ad approvare all'unanimità l'ordine del giorno del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle, impegnando l'amministrazione a garantire adeguato controllo e monitoraggio dei genitori di tutta la filiera della ristorazione e l'applicazione del comma 461 della legge 244/07 e prevedendo che i criteri di qualità debbano essere definiti dalla commissione giudicante”.
Quindi tutto rimandato al prossimo consiglio comunale, che si terrà forse alla fine di agosto, che dovrà decidere se assumere veramente gli impegni votati dalla Commissione. Intanto avanti tutta verso il bando di gara che scadrà il 13 agosto.
Perugia
05/08/2015 15:02
Redazione