Più sostanza e meno forma. E' l'auspicio condita da numerose critiche, avanzato dal consigliere comunale del PDL di Gubbio, Angelo Riccardini, con un'analisi a tutto campo del quadro politico nazionale e di quello locale:
"Mentre la politica nazionale va in macerie(quella locale prima o poi seguirà a ruota) astensionisti e Movimento Cinque Stelle riempiono vuoti che attendono una nuova (e migliore) classe dirigente e leadership. Localmente, chi vive di sola politica o vi aspira, continua con i mezzi di sempre a tenere la scena come può. Riassumiamo per i più distratti:
SMACCHI miracolato consigliere regionale sente cedere il terreno sotto i suoi piedi e si accredita per il futuro con suadenti e rassicuranti foto, sfondo rosa carminio, che accompagnano comunicati stampa ove si propone come uomo di lotta e di governo, con prese di posizione e proposte destinate a cadere nel vuoto. Ma se è in maggioranza, convinca i suoi a fare le cose che propone, altrimenti si dimetta. Oppure ci faccia sapere chiaramente “quale Cero vuole alzare ancora e con l’aiuto di chi”;
CAPANNELLI-IDV, dopo essere stato in maggioranza per 11 anni, assessore allo sviluppo per 5, vorrebbe alleviare il problema della disoccupazione modificando con una mozione consiliare una legge nazionale. Quella che regola i criteri di scelta degli scrutatori. Per fare un poco di demagogia e stare alla ribalta va bene!! Qualcuno che beve le cose senza la fatica di informarsi si trova sempre e Capannelli lo sa, quindi non dice che quel criterio di assegnazione dell’incarico a studenti o disoccupati è stato assunto come regola morale _non essendo previsto per legge _ da chi in passato (nella apposita commissione comunale) aveva il compito di decidere. Al suo elettorato qualcuno faccia sapere che non è con i pochi soldi da scrutatore che si porta il pane a casa delle famiglie di cassaintegrati e disoccupati. Altri provvedimenti ci si aspettava dai responsabili dello sviluppo che ci hanno governato negli ultimi 11 anni.
ALOIA e Di BACCO, grandi e vaccinati agiscono secondo la loro coscienza e libertà (ci mancherebbe) ma la coerenza esige la conseguenza delle azioni. Dimettersi dalla carica di vice presidente_ ottenuta quando la mappatura della maggioranza e minoranza era differente_ renderebbe più sopportabile l’abbandono dei banchi di opposizione per i quali si è chiesto ed ottenuto il voto. Il top sarebbe stato dimettersi dalla carica di consigliere; sarebbero divenuti un Evento Nazionale (visto che nessuno lo ha mai fatto) . Forse in quel caso l’elettorato gli avrebbe riconosciuto il merito della coerenza a spese proprie. Costretti a sostenere una insostenibile parte si prodigano nella distribuzione a mezzo stampa di accuse e critiche generiche e generalizzate, buttate nel mucchio di coloro che non sostengono l’attuale maggioranza (chi da sempre chi da poco chi a fasi alterne);
SINDACO E MAGGIORANZA: le difficoltà sono evidenti, le circostanze sono particolari e difficili ne diamo atto, ma proprio per questo servirebbe una innovata mentalità e senso della amministrazione non reperibili in questa maggioranza. Divisioni infantili ispirate dalla solita brama di potere e dalla necessità di intraprendere la politica come un mestiere, perché si è senza mestiere. Sudditanza rispetto ai clientes elettorali piccoli e grandi, nessuna autorevolezza se non quella verbale e verbosa.
OPPOSIZIONE: Il valore di base resta la scelta di essere in minoranza in un contesto nel quale tutti corrono a sostegno di chi vince. Questo il minimo comune denominatore di una umanità eterogenea nelle provenienze e nella sostanza politica. Un giudizio distaccato potrebbe darlo un attento osservatore esterno che, spulciando tra le carte prodotte dalla opposizione, stralciato il ciarpame, recupererebbe una serie di proposte in parte approvate dal consiglio comunale, in parte giacenti in commissione, quasi tutte inattuate dalla giunta. Facendo un collage di queste, emergerebbe un manifesto politico per Gubbio fatto di concretissime proposte amministrative.
Il Bilancio depurato dalle spese inutili e dagli sprechi, la gestione del personale e delle premialità ricondotto a criteri di merito ed efficienza, permetterebbero un miglioramento della macchina amministrativa e l’avvio di un percorso virtuoso di recupero di risorse oggi sprecate nella gestione esterna di servizi da riassumere in seno al comune (Umbria Acque spa, Equitalia, affissioni e pubblicità, i tanti contratti di servizio ai vari dipartimenti che surrogano le assunzioni per concorso, ecc….). La gestione del territorio e dell’urbanistica condotta con criteri che guardano allo sviluppo e alla migliore tutela, una nuova gestione del problema dei rifiuti legato alla cura dell’ambiente in un rapporto dialogante ma non succube con Regione, Provincia, Imprenditoria. Liberalizzazione urbanistica della grande distribuzione e delle Farmacie (una vera concorrenza che alleggerisca la spesa delle famiglie). Gestione strategica e non estemporanea del patrimonio comunale, destinazione delle risorse in una logica di investimento e non di impiego. Revisione della fiscalità comunale e della base imponibile. Impiego del patrimonio in politiche di rilancio del lavoro e dell’edilizia. Gestione delle opere pubbliche attraverso la procedura di affidamento in concessione o project financing a medio lungo termine. Ricerca fonti di finanziamento pubbliche svolta in maniera professionale e non estemporanea o puramente formale".
04/11/2012 18:41
Redazione