Potrebbe essere il giorno della rottura definitiva. O potrebbe anche essere una mossa nell’ipotetica scacchiera politica eugubina nel lungo percorso che ancora attende le compagini partitiche da qui alle elezioni 2006.
Il circolo eugubino Lenin di Rifondazione comunista in una nota riassume la posizione del partito di largo Domeniconi in merito al documento presentato da Ds, Margherita, Sdi e Comunisti Italiani come contenente “una forte e indiscriminata critica” all’esperienza amministrativa attuale. “Per questo – recita testualmente il comunicato a firma del segretario Fabio Sebastiani - siamo costretti a deviare dal naturale percorso del dibattito ribadendo la nostra intenzione di poter candidare quello che il nostro partito ritiene essere il miglior garante per l’attuazione dei nostri punti programmatici”. Tradotto in parole povere, o la candidatura di Goracci viene accettata dal centrosinistra d’opposizione o le trattative per ricostituire l’Unione a Gubbio non proseguiranno. La nota di Sebastiani infatti prosegue dicendo che “una volta rimossi gli ostacoli saremmo ben contenti di continuare a discutere delle progettualità sul prossimo mandato amministrativo”.
Dunque Rifondazione pone un break, una rottura al dialogo instaurato nelle precedenti occasioni. Il nocciolo, comunque lo si sapeva, restava quello delle candidature, cui Ds Margherita e Sdi, con i Comunisti Italiani, sarebbe voluti giungere dopo aver definito una piattaforma programmatica comune. Rifondazione invece ha posto fin dal principio la ricandidatura dell’attuale Sindaco come condizione necessaria per proseguire l’intesa. La deviazione di oggi dal naturale percorso del dibattito, come l’ha definita il segretario di Rifondazione, assomiglia molto più ad una rottura.