Rinasce in Umbria la filiera della Canapa

Una risorsa preziosa che in Umbria occupava fino ai primi anni del ‘900 decine di migliaia di persone. Parliamo della Canapa, una coltivazione 100% biologica che era profondamente radicata nelle tradizioni della nostra regione e che è andata progressivamente scomparendo. Ora che la crisi economica nel comparto agro-alimentare incalza e le esigenze di sostenibilità ambientale delle coltivazioni spingono verso il biologico ecco che il ritorno a una risorsa antica si trasforma in un’opportunità di crescita e di occupazione, soprattutto tra i giovani. Del rilancio della filiera della Canapa se ne parlerà domenica 6 aprile 2014 presso il ristorante “La Stazione di Posta” in località Pontericcioli a Cantiano (PU) in un evento organizzato dal Consorzio Agraia. L’evento servirà per lanciare il progetto Canapumbria che si propone di riunire competenze nei diversi aspetti della filiera e poter arrivare in tempi brevi in varie parti del territorio regionale alla coltivazione e trasformazione della materia prima insieme alla manifattura e commercializzazione dei prodotti derivati, il tutto sostanzialmente a kilometro zero. “Quando la gente oggi pensa alla Canapa” - spiega l’Ing. Ascanio Tagliaferri, uno dei fondatori del Consorzio Agraia - “normalmente la associa alle droghe e la considera qualcosa di illegale e pericoloso”. “Questo principalmente avviene perchè” - continua -”ignora le migliaia di utilizzi che la Canapa può avere in svariati settori: dalla bio-edilizia al tessile, passando per l’alimentare, la cosmetica e l’industria cartaria. È una sorta di “maiale vegetale”, una coltivazione completamente biologica che se inserita in un discorso di filiera prevede una elevata redditività unita a un impatto ambientale zero, anzi” - chiude l’ing. Tagliaferri - ”addirittura sottozero, dal momento che la coltivazione può essere inserita in progetti di fitorimediazione di terreni agricoli contaminati.”