Primo atto ieri pomeriggio per dare seguito alla sentenza del Tribunale di Roma dello scorso 10 febbraio sulla questione del prelievo di acque minerali Rocchetta a Gualdo Tadino.
Si è provveduto al dissequestro dell'area dei pozzi di attingimento che erano stati sequestrati nel 2017 dopo esposto del WWF. Il Commissario agli usi civici, infatti, aveva disposto in sentenza che venissero tolti i sigilli all'area, cosa che è stata fatta dai Carabinieri Forestali alla presenza dei rappresentanti di Regione, Comune, Comunanza, azienda Rocchetta.
Intanto la Comunanza ha indetto per venerdì 21 febbraio alle ore 21 presso il Centro della Terza Età nella Piazza del Mercato un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza per sciogliere i dubbi della comunità sul tema delle “proprietà collettive” dopo la recente legge del 2017 che le regolamenta. "L’incontro - afferma la Comunanza - sarà anche occasione per porre liberamente domande al Consiglio di Amministrazione, che sarà a disposizione per rispondere a tutti i dubbi dei partecipanti sui progetti e la visione del futuro della Comunanza Agraria Appennino Gualdese, o su singole progettualità per i beni collettivi".
Dal canto suo il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti fa i conti in tasca alla Comuanza Agraria chiedendo 65 mila euro di tasse non pagate tra Imu e Tasi dal 2016 ad oggi . " Se l'ente è legittimo - spiega sulle colonne del Corriere dell'Umbria - paghi tutte le tasse che paga ogni cittadino o azienda "
Sulla vicenda oggi si annota anche il documento del consigliere della lista civica SiAmo Gualdo, Roberto Cambiotti che chiede al Comune di ritirare ogni contenzioso e di rinunciare ad impugnare le sentenze. Contestualmente si impegna di intervenire presso l'assessore regionale Roberto Morrroni perchè faccia da moderatore sulla questione, ricercando una conciliazione tra Comunanza e Rocchetta .“Questo reiterato comportamento dell’Amministrazione Comunale - afferma Roberto Cambiotti - questa rancorosa rincorsa a chi urla di più, non sono una strategia vincente. Semmai dannosa per Gualdo e i suoi cittadini, stretti dalla morsa della crisi e utilizzati per essere messi gli uni contro gli altri, immotivatamente. Dobbiamo ritrovare unità e volontà di superare le difficoltà. I Gualdesi stanno pagando un prezzo troppo alto per questo scellerato modus operandi. Sperpero di denaro pubblico utile solo ad alimentare ulteriori divisioni. E' ora che le realtà economiche che insistono sulla vicenda, mi riferisco in primis all’azienda Rocchetta, la quale chiede giustamente di poter continuare ad investire sul territorio, e la stessa Comunanza Agraria, trovino un momento di confronto serio ed efficace su terreni diversi rispetto a quelli sin qui calpestati. Vista la manifesta incapacità di mediazione da parte dell’Amministrazione Comunale auspichiamo che, attraverso la figura del Vicepresidente regionale, un ruolo di alto prestigio, si riesca a trovare un giusto equilibrio tra le ormai legittime rivendicazioni della Comunanza e i gli altrettanti legittimi interessi di Rocchetta, azienda da tanti anni operante nel territorio e nella quale lavorano molti concittadini".
Intervengono anche Fabio Viventi e Silvia Minelli di Fi: "In primo luogo, ormai da mesi, anzi da anni, questa tematica sta spaccando la città. Non è una sensazione, ma una presa di coscienza. Si assiste ad un clima tra tifoserie che non fa altro che contribuire al clima già nefasto di una città che si trova in enorme difficoltà sotto ogni punto di vista. In seconda battuta, sarebbe utile iniziare un cambio di passo nel ragionamento generale: vale a dire che, rimanendo al dato oggettivo, la Comunanza oramai da anni rappresenta una realtà riconosciuta a livello giuridico. Che piaccia oppure no. Vogliamo discutere per giorni sulle posizioni di ciascuno, oppure è il caso di prendere coscienza dei rischi e delle opportunità dello scenario che si sta concretizzando dopo le sentenze emesse in questi giorni? Invece che rimanere tutti sull’Aventino, si ricorda che Gualdo Tadino ha bisogno di coniugare l’esigenza di una rapida resurrezione dal punto di vista economico con la salvaguardia del patrimonio ambientale. E basta. Non servono le sparate del Sindaco e del PD gualdese che ricordano ai cittadini che la Comunanza deve pagare le tasse, per poi tirare in ballo l’Assessore Morroni, dimenticando che la Regione dell’Umbria governata dalla sinistra per ben 7 anni, ha completamente abbandonato questo territorio su questa vicenda, così come su tutti gli altri fronti. Poniamo sul piatto la questione di fondo. Le sentenze parlano di collettività gualdese. Bene, allora rendiamo la Comunanza rappresentativa di tutti i gualdesi. E allora invitiamo l’Appennino Gualdese ad aprire le porte in maniera democratica: senza limitazioni di capifamiglia, donne e uomini, utenti monte o no. Perché se del pascolo e della legna usufruisce solo chi ha interesse diretto, sulle sorgenti no, perché sono patrimonio di tutti i gualdesi".
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Gubbio/Gualdo Tadino
14/02/2020 16:45
Redazione