S.Giustino. Primo bilancio sui "nonni civici".

Sono ex marinai, ex carabinieri o ex bersaglieri, oggi in pensione. In principio erano 6 o 7 sparuti volontari. Nel giro di quasi 10 anni il gruppo di volontari è raddoppiato ed ora comprende anche una donna. Si chiamano «Nonni civici» e sono un gruppo di 12-15 pensionati che ogni giorno, come se fosse un lavoro, si scandiscono ruoli e ‘pattuglie’ di fronte alle scuole, nei giardini pubblici, nelle manifestazioni organizzate dal Comune. E San Giustino ne va più che fiero. Tanto che questa mattina nella sala della giunta del Municipio il sindaco Fabio Buschi e l’assessore alle politiche scolastiche Enrico Flamini hanno tracciato un primo bilancio di questa positiva esperienza, unica nel suo genere in Umbria. Per il sindaco Buschi «il ruolo rivestito da questa associazioni di volontari è fondamentale nell’attuale società dove la pubblica sicurezza, anche se svolta da volontari, è una delle esigenze più avvertite dalla popolazione. L’intento della nostra amministrazione è quello di andare verso un suo continuo rafforzamento». Proprio da questo punto è ripartito l’assessore Flamini: «A fronte dei primi 10 anni di attività dell’associazione, non si può che tracciare un bilancio positivo in ordine al contributo fondamentale che il gruppo di volontari ha saputo fornire a tutta la comunità sangiustinese. Sono stati in grado di assicurare un aiuto concreto e straordinario alla pubblica sicurezza, alle tante manifestazioni del Comune e soprattutto di monitorare negli orari critici le scuole ed i giardini pubblici consentendoci di poter contare su di una presenza costante e fidata nelle strutture preposte a giovani e bambini». Ma cosa fanno nel dettaglio i nonni civici? Controllano le scuole negli orari di ingresso ed uscita, cercano di evitare il decongestionamento del traffico di fronte ai plessi didattici, aiutano i bimbi ad attraversare la strada, li riconsegnano ai genitori, controllano i giardini pubblici, talvolta eliminano i rifiuti pericolosi, educano gli adolescenti che vengono sorpresi a fare qualcosa che non è civile. Insomma è un po’ come se ci fosse un nonno sempre presente dove serve. «Ci siamo ingranditi: all’inizio eravamo 6, oggi siamo 12 ed abbiamo anche una nonna civica _ spiega uno dei volontari Alvanio Panico _ ed anzi oggi intendiamo lanciare un pubblico appello anche per i futuri nonni civici di Selci, Lama e di altre frazioni del Comune affinché con nuove adesioni e nuovi volontari la nostra opera possa essere sempre più radicata». Una giornata, quella di questi nonni, scandita da orari e turni come se fosse un impegno non proprio da volontari. Insomma una missione sociale: «Negli orari di apertura delle scuole elementari e medie c’è sempre una persona deputata al controllo ed al supporto _ proseguono ancora Panico e Giuseppe Bini, altro volontario _ poi si torna nelle scuole verso mezzogiorno per gli orari di uscita e il martedì e giovedì (quando le scuole hanno l’orario prolungato) torniamo di pomeriggio. In tutto 3 ore al giorno di media, compresi i servizi che facciamo sempre volontariamente ai giardini pubblici o nei luoghi dove si ritrovano bambini e ragazzi». In questo ultimo caso, al controllo viene affiancata un’altra fondamentale attività da educatori o ‘repressori’. E in un periodo dove si sente spesso parlare di episodi di bullismo, non è cosa da poco. Insomma se c’è da far notare qualcosa che non va a qualcuno, i nonni sono pronti. «Il nome ‘Nonni Civici’ dall’inizio non ci piaceva molto _ concludono i volontari _ poi però non c’era niente di più consono, in fondo è come se noi fossimo i nonni di tante persone. E sì, di nipoti ne abbiamo proprio tanti»!.