Siglato a Foligno il patto salva-tribunale

L’unione fra corte d’appello e municipio salva a Foligno la sezione distaccata del tribunale. Ieri infatti è stato siglato l’accordo per riorganizzare le attività della sezione locale, da tempo compromessa per carenza di personale e per l’imminente pensionamento di alcuni dipendenti: per questo era stata imposta una forte riduzione dell’orario di apertura al pubblico degli uffici giudiziari e dei servizi resi ai cittadini. Una carenza di personale alla quale si farà fronte con il temporaneo trasferimento, dal Comune alla sezione monocratica, di un dipendente comunale che tra settembre 2010 e il 2011 andrà a ricoprire un ruolo amministrativo insieme a due nuovi colleghi inviati dalla corte d’appello di Perugia. Per impiegare il dipendente comunale sarà aperto un procedimento di mobilità temporanea e la scelta del profilo sarà eseguita con modalità e termini di prossima definizione L’intesa, siglata ieri mira alla riorganizzazione delle cancellerie della sezione distaccata di Foligno del Tribunale di Perugia. Allo stesso tempo, la Corte d’Appello di Perugia si riserva di attuare un programma di riordino degli uffici giudiziari di Foligno, demandando al Tribunale di Perugia il coordinamento e la gestione delle risorse assegnate a tale scopo, per garantire un servizio migliore ai cittadini. L’accordo è stato firmato nella sede comunale di Palazzo Orfini Podestà dal sindaco Nando Mismetti e dal presidente della Corte d’Appello di Perugia, Emanuele Salvatore Medoro. All’incontro erano presenti anche il vice sindaco Massimiliano Romagnoli e il dirigente dell’area servizi generali del Comune di Foligno, Salvatore Zaiti. L’intesa raggiunta è la naturale conclusione di un confronto avviato mesi fa tra Comune e Corte d’Appello, per salvaguardare le attività della locale sezione del Tribunale di Perugia. “L’accordo siglato – ha sottolineato il sindaco Mismetti – attua il principio di leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche, per garantire il corretto svolgimento di attività essenziali, come la giustizia amministrata. Resta però il paradosso – prosegue Mismetti – che i Comuni, già provati da tante difficoltà, debbano garantire ai cittadini servizi essenziali - come la giustizia amministrata - che dovrebbero invece essere di competenza statale”.