Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Partito democratico) ha presentato un' interrogazione per "conoscere i tempi per la concreta ridefinizione delle aree contigue del Parco del Monte Cucco, dopo le intese e i lavori preparatori". L' esponente del Pd ha ricordato che "la proposta di legge è del 2012, e nel 2016 è stata elaborata una proposta di modifica della zonizzazione del Parco e di eliminazione dell' area contigua che ha soddisfatto le necessità di tutti i soggetti coinvolti". "Dopo la mia interrogazione del 10 febbraio 2017 - ha spiegato Smacchi - è oramai necessario dare risposte certe ad un tema che va avanti da troppo tempo. Le istituzioni locali e i cittadini che risiedono nel parco chiedono chiarimenti e risposte legittime e non più rinviabili per poter programmare le proprie attività. Stiamo parlando di un' area contigua di ben 6.400 ettari su 10 mila ettari di superficie complessivi dell' intero parco. La necessità di procedere ad una riperimetrazione è evidente. Il parco rappresenta una grande risorsa per i residenti e per l' Umbria intera e la ridefinizione delle aree sarà l' occasione per rilanciare l' idea e il valore di un territorio bellissimo, di alta valenza ambientale, che farà ripartire l' economia locale e ridarà fiducia e nuove prospettive alle comunità locali". L' assessore Fernanda Cecchini ha risposto che "gli uffici sono pronti a portare in Giunta le la rivisitazione delle aree contigue dei parchi che abbiamo inserito all' interno della redazione dei piani di gestione dei parchi". "Ma siamo fermi da tre mesi - ha aggiunto - perché mancano le indicazioni dell' interlocutore da parte di alcune associazioni del territorio, elemento necessario per andare avanti. Chiederò agli uffici di inviare una lettera di sollecito a coloro che ancora sono inadempienti, ma chiedo anche a chi proviene da quei territori di fare lo stesso, magari fornendo un elenco di coloro che ancora devono farlo. Ricordo che quando si va ad approvare un piano di gestione c' è anche la necessità di costituire la Comunità delle aree protette, una procedura che chiede dimettere un nominativo di tutti i soggetti coinvolti in modo da aver un interlocutore con cui confrontarsi. Nel caso del Parco del Monte Cucco in diversi hanno messo a disposizione un nominativo, a partire da Provincia e Comuni, mancano alcune pro loco, associazioni ambientaliste e di altro tipo. Spero che questa situazione si risolva al più presto per evitare che si continui a bloccare un provvedimento pronto da tempo". Nella sua replica Smacchi si è detto "soddisfatto della risposta dell' Assessore". "Anche noi che viviamo sul territorio - ha aggiunto - collaboreremo per sollecitare chi ancora deve indicare un nominativo. Il Parco del Monte Cucco è una risorsa preziosa per quel territorio e per l' intera Regione. La ridefinizione è attesa per il rilancio e per le alternative anche economiche che può generare".