Stupro di Fano: Nuova fase dell'incidente probatorio. E la quindicenne torna davanti al giudice

Sta raccontando la sua verità al giudice, rispondendo alle domande per chiarire cosa è accaduto durante la «Notte Bianca» a Fano la quindicenne marchigiana - che ha accusato tre giovani tifernati di averla stuprata nella spiaggia libera dell'Arzilla. L'udienza è iniziata intorno alle 11, in un centro specializzato che si trova ad Ancona e il colloquio verrà effettuato in un «ambiente protetto» con delle modalità diverse rispetto alla norma. La minorenne durante la deposizione, infatti, non potrà avere contatti diretti né coi genitori o il legale Enrico Cipriani, né con quello degli imputati, l'avvocato Valerio Collesi. In aula la studentessa sarà accompagnata soltanto dalla dottoressa Anna Cavallini, la psicologa che l'ha sempre seguita, e dovrà rispondere alle domande del giudice Indirli. Gli avvocati assisteranno all'interrogatorio in un'aula separata, avranno la possibilità di interagire esclusivamente con il magistrato che deciderà se rivolgere o meno i quesiti alla quindicenne. Modalità che nell'udienza del 29 febbraio erano state al centro di una forte polemica fra il giudice marchigiano e i legali dei tifernati, perché la dottoressa Indirli aveva negato la possibilità agli avvocati Flavio Grassini, Luca Ceccattini, Giancarlo Viti, Vittorio Betti e Valerio Collesi di interagire durante l'udienza. Un aspetto di primaria importanza, in quanto quello di oggi è sicuramente un passaggio chiave per determinare l'andamento del processo nei confronti dei ragazzi di Città di Castello, tanto è vero che all'udienza non mancheranno i tre minori tifernati con i loro genitori.