C'è l'accordo sul tabacco, dopo mesi di battaglie in Alto Tevere da parte dei lavoratori e delle aziende che temono un depotenziamento del settore storico dell'agricoltura altotiberina. Il tutto a seguito dello spostamento a Bastia Umbra delle lavorazioni del prodotto.
Presso lo stabilimento Deltafina di Bastia Umbra è stato siglato un patto fra le organizzazioni sindacali FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL dell’Umbria, l’Organizzazione produttori OPTA e Deltafina, con il fine di salvaguardare il più possibile l’occupazione dei lavoratori del tabacco dell’Alta Valle del Tevere.A questi lavoratori sarà affidata la lavorazione di un monte ore equivalenti alla fornitura a Japan Tobacco International del Virginia Umbro e Veneto del raccolto 2022, che avverrà presso Deltafina e saranno impiegati per oltre 5000 giornate, alle quali si dovranno sommare circa altre 1000 giornate per le lavorazioni inerenti al ritiro e al magazzinaggio del tabacco che resterà in Alta Valle del Tevere nel sito di San Secondo, per un totale di circa 7000 giornate SCAU.Fra le condizioni più favorevoli negoziate fra le parti si annoverano il trasporto gratuito da Città di Castello ed eventuali zone limitrofe, l’applicazione del CCNL da parte delle aziende di lavorazione della foglia di tabacco secco allo stato sciolto e di tutti gli accordi di secondo livello migliorativi in vigore presso l’azienda, tra i quali quello che prevede per i lavoratori una retribuzione di 40 ore settimanali a fronte delle 36 ore di effettivo lavoro.Inoltre le organizzazioni sindacali hanno lavorato per garantire un numero maggiore di giornate lavorative rispetto a quelle preventivate e le migliori condizioni contrattuali possibili.
Malgrado l'accordo, le sorti della filiera nell’Alta Valle del Tevere risultano più che mai incerte secondo i sindacati. "Sono di questi giorni - affermano - le numerose segnalazioni da parte dei coltivatori di difficoltà nel reperire mano d’opera per poter completare la campagna dell’anno corrente e gestire quella futura. I lavoratori, data la mancanza di prospettiva dell’intero settore sul territorio, stanno cercando occupazioni diverse."