Taglio del nastro a Gubbio per il restauro della chiesa dei Bianchi

Ha riaperto le porte agli eugubini la chiesa di Santa Maria dei Laici, meglio conosciuta come dei Bianchi, un tempo luogo di incontro e punto di riferimento per l'omonima confraternita. Ieri sono stati infatti presentati i lavori di recupero che hanno interessato principalmente il presbiterio (nella foto), opera databile intorno alla fine del Seicento, progettata presumibilmente da Antonio Gherardi, un'opera polimaterica, con stucchi, legni, marmi, dipinti e affreschi. Al centro la figura della Madonna insieme al Bambino; ai fianchi le statue di quattro profeti, David, Giona, Daniele e Isaia. A riportare l'opera al suo antico splendore la ditta eugubina Ikuvium, che si è occupata sia del consolidamento strutturale della chiesa che del restauro del presbiterio, danneggiato da anni di scarsa manutenzione, umidità e infiltrazioni. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco Orfeo Goracci, il vescovo Mario Ceccobelli, il direttore del Patto territoriale dell'Apppennino centrale Ilias Tasias, la dottoressa Giordana Benazzi, componente della commissione diocesana per l'arte sacra e i beni culturali e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Carlo Colaiacovo. Numerosi i soggetti che hanno finanziato l'intervento: per il consolidamento della struttura sono stati utilizzati i 516mila euro dei fondi del terremoto, il restauro vero e proprio è invece costato 176mila euro, con i 141mila euro del Patto territoriale dell'Appennino, 25mila della Diocesi e 10mila dell'Ikuvium. E per il futuro sono già pronti altri 78mila euro - 48mila della Diocesi e 30mila della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia - per il restauro di dipinti e apparati lignei. La dottoressa Benazzi ha inoltre proposto di trasformare la Chiesa dei Bianchi in un portale di accesso alla città o nella sede di un eventuale museo delle confraternite, ipotesi accolte con favore dal sindaco Orfeo Goracci.