Tassa di soggiorno? Il "no grazie" è unanime

L'assemblea di Montecitorio ha approvato all'unanimita' tutti gli emendamenti che proponevano la sua cancellazione, con il parere favorevole del Governo. Una decisione questa nella quale ha sicuramente pesato fortemente anche il coro di voci di protesta che si erano levate da più parti, prime fra tutte le imprese del turismo. Nonché dai diretti interessati, i turisti. Se si chiede infatti in città se la tassa sarebbe stata di qualche utilità o meno la reazione è sempre la stessa. "Non siamo d'accordo - dicono due coniugi di Venezia in visita a Gubbio mentre fotografano il Palazzo dei Consoli - bisognerebbe allora colpire il turismo mordi e fuggi, non quello che bene o male vuole soggiornare qualche giorno nei luoghi di visita. Ma lo sa quanto costa un albergo a Venezia o un traghetto per noi veneziani? Ci sembra che la tassa a Venezia i turisti la paghino ad ogni respiro..,” - concludono provocatori. "Non credo sia giusto", gli fanno eco due ragazzi di Alba in Piemonte . "Già qui gli alberghi costano molto più che da noi. Non siamo riusciti a trovare nulla al di sotto dei 50 euro, figurarsi aver dovuto pagare anche un balzello in più”. La proposta del Governo non sarebbe dunque piaciuta proprio a nessuno. I turisti, che già si lamentano dei prezzi troppo alti per dormire, per mangiare, per entrare a una mostra, si chiedono perché avrebbero dovuto pagare anche un euro per ogni stella dell'albergo in cui sceglievano di pernottare. Per non parlare di chi cittadino a Gubbio pensa ad una vacanza in famiglia. "Noi siamo in cinque - dice la signora Bazzucchi -quindi avremmo potuto pagare anche 20 euro in più a notte, che per sette notti... Insomma sono soldi. E poi già i musei e i monumenti costano tanto. Così chi ci andrebbe più in vacanza?" Altra nota dolens il rischio di veder diminuite le presenze come dice la proprietaria di una struttura ricettiva dell’eugubino, la Casa Vacanze Fonte al Noce: “Per noi operatori turistici sarebbe stata la stangata finale , in un settore come quello turistico, già di suo in forte crisi”. Ma qualcuno non conosceva la proposta, specialmente gli stranieri. Hanno chiesto sbigottiti se già la stanno pagando e quando viene spiegato loro che poteva essere una tassa per il futuro arricciano il naso. Non ne vedono il motivo e se ne vanno. Forse a volte basterebbe davvero ascoltare un po’ di più il parere della gente.