Sembrava una mattina come tante altre quella di sabato scorso per il parroco della chiesa di Palazzo di Assisi, ma qualcosa non quadrava: infatti il prelato, svegliatosi di buon ora, ha sentito strani rumori provenire dalla chiesa e, insospettitosi, è andato a verificare quale fosse la causa di tanto trambusto. E con grande sorpresa ha pizzicato uno sconosciuto mentre, con una pinza, forzava il lucchetto dell’offertorio per prelevarne il denaro contenuto, frutto delle offerte dei fedeli. Il tempestivo intervento del parroco ha messo in fuga il malintenzionato, che è fuggito di gran carriera senza riuscire a portar via la refurtiva. Ma il prelato non si è scoraggiato ed ha avvisato immediatamente i Carabinieri tramite il 112: i militari della Stazione di Petrignano sono subito accorsi sul luogo per ricostruire l’intera vicenda, mentre tutt’intorno venivano dispiegate le “gazzelle” dell’Arma pronte ad intercettare il malfattore. La minuziosa descrizione del malvivente e gli immediati accertamenti condotti dai Carabinieri della Stazione di Petrignano hanno consentito di risalire, in breve, all’identità dell’uomo, un italiano 45 enne: i militari si sono quindi recati alla sua abitazione e, dopo averne atteso il rientro a casa, lo hanno condotto in caserma e tratto in arresto con l’accusa di tentato furto aggravato ai danni di luogo di culto. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, verrà giudicato con rito direttissimo dal Tribunale di Perugia. Un altro arresto, invece, è stato effettuato nel fine settimana scorso dai militari della Stazione di Cannara, impegnati nel capoluogo di regione in un servizio di controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Perugia. I militari, infatti, mentre procedevano, unitamente ad altro personale di quel Comando, ad un controllo di polizia di alcuni extracomunitari di origine nord africana in via della Pallotta, hanno rintracciato uno straniero, privo di documenti, che ha tentato in più modi di evitare il controllo, fornendo generalità che hanno immediatamente insospettito gli operanti. Condotto in caserma per gli accertamenti di rito, è emerso che le generalità da lui fornite erano false: così infatti il nordafricano pensava di sviare il controllo sulla sua vera identità in quanto sul suo conto gravava un procedimento di espulsione dal territorio nazionale. L’uomo, di origini marocchine, 36 enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato giudicato con rito direttissimo dal Tribunale di Perugia ed in seguito associato al carcere di Capanne, in attesa del perfezionamento delle procedure di espulsione dal territorio nazionale.
27/06/2011 11:32
Redazione