“C'è bisogno di mantenere altissima l'attenzione sulla situazione delle popolazioni colpite dal sisma dello scorso 9 marzo, nel Comune di Umbertide, ma anche nella frazione di Sant'Orfeto del Comune di Perugia. Ci sono centinaia di famiglie sfollate, bisogni immediati ai quali rispondere e un intero territorio da ricostruire in fretta e bene”. È quanto affermano Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, e Fabrizio Fratini, responsabile Cgil per l'Alta Umbria. Oltre ad esprimere nuovamente solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori e a tutte la cittadinanza colpita, la Cgil di Perugia ha concretamente messo in campo una serie di azioni straordinarie a sostegno dei territori. “Nei prossimi giorni – spiegano Pampanelli e Fratini – avvieremo, insieme a Cisl e Uil, una sottoscrizione volontaria nei luoghi di lavoro, attraverso la cessione di un'ora della propria retribuzione. Un'iniziativa di solidarietà rispetto alla quale già in passato lavoratrici e lavoratori umbri hanno dimostrato la propria disponibilità. Abbiamo poi avviato – continuano i sindacalisti della Cgil - una raccolta con consegna di materiale alimentare monodose (grazie ad accordi tra rsu e aziende del settore alimentare) in collaborazione con gli enti preposti. Mentre il coordinamento donne della Cgil di Perugia ha deciso di finanziare l'acquisto di materiali utili alla scuola elementare di Pierantonio e Sant'Orfeto, momentaneamente trasferita a Umbertide”. Intanto, dai prossimi giorni sarà presente sul territorio di Pierantonio, in zona stadio/cva, un ufficio mobile della Cgil, con le operatrici e gli operatori del sistema della tutela individuale (patronato, caaf) e del Sunia. Inoltre, ancora insieme a Cisl e Uil, la Cgil ha chiesto al Comune di Umbertide un incontro urgente per concordare gli strumenti da mettere in campo in questa fase straordinaria in particolare sul versante del lavoro. “Ci teniamo in conclusione a ringraziare per il loro prezioso lavoro le categorie sindacali e le Rsu che hanno gestito le fermate produttive e le sospensioni del lavoro causate dagli eventi sismici – concludono Pampanelli e Fratini – così come l'impegno e il lavoro encomiabile dei dipendenti comunali e di tutti i lavoratori pubblici coinvolti nell'emergenza”.