Prosegue l’attività di contrasto posta in essere dai Carabinieri della Compagnia di Città di Castello contro le fattispecie di reato più frequenti nell’alta valle del Tevere, tra cui la detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Questa volta sono stati i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della locale Compagnia, coadiuvati dai Militari della Stazione CC di Monte S. Maria Tiberina, a portare a termine una brillante operazione avviata nei giorni scorsi, finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti in favore di giovani e giovanissimi, in particolare nella zona del “Parco della Reggia” del Comune di Umbertide. Difatti, con la significativa riduzione delle misure restrittive imposte dal COVID e la conseguente ripresa dell’attività di socialità nelle piazze e nelle vie da parte della popolazione, si è ripresentato anche il fenomeno connesso all’uso di stupefacenti. Proprio qualche giorno fa, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa, nelle vie prospicenti il Parco della Reggia, all’esito di un’attività iniziata da qualche tempo in seguito ad alcune informazioni acquisite sul territorio, hanno intercettato un 29enne di nazionalità bielorussa che, sebbene incensurato era riuscito ad attirare l’attenzione dei Militari a causa delle sue attività illecite, venendo fermato proprio immediatamente dopo aver venduto una dose di cocaina ad un 32enne del posto, anch’egli bloccato ed identificato. La successiva perquisizione domiciliare, ha consentito di sequestrare ulteriore stupefacente del tipo cocaina, già suddiviso in dosi, oltre a materiale da taglio e confezionamento ed alcuni cellulari utilizzati per i contatti con i clienti, tutto a conferma dell’attività di spaccio posta in essere dal giovane. Inoltre, all’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti anche una pistola giocattolo priva del tappo rosso, un pugnale, un coltello ed uno sfollagente, tutto sottoposto a sequestro in palese violazione della legge in materia di armi. Il giovane, immediatamente arrestato, il mattino successivo è stato processato per direttissima; a suo carico, dopo la convalida dell’arresto e il patteggiamento da lui richiesto, il Giudice ha emesso una sentenza di condanna a 1 anno di reclusione e multa di 4.500 euro, con sospensione condizionale della pena.