Umbria jazz: serata dal doppio volto ieri tra Subsonica e Brad Mehldau

Le due facce di Umbria Jazz in una giornata, quella di ieri, che descrive bene l'eclettismo, per scelta o per necessita', di una manifestazione senza steccati. Concerto in prima serata all'arena: il pop rock di Subsonica, ma con ospiti speciali che vengono dal jazz. Concerto di mezzanotte in teatro: il trio di Brad Mehldau nel segno della piu' pura ortodossia. Due momenti diametralmente opposti che un tempo sarebbero apparsi difficilmente conciliabili in quello che fu uno degli ultimi jazz festival senza se e senza ma. Oggi convivono senza traumi, con audience diverse ma forse non completamente, con riferimenti culturali in parte sovrapponibili (Mehldau da sempre mette in repertorio canzoni rock), con un filo rosso che lega tra loro la tradizione piu' pura della musica afroamericana e le sue innumerevoli contaminazioni. Il tour nazionale "Una nave in una foresta" dei Subsonica e' approdato anche a Umbria Jazz ma non poteva essere, quella del più' grande jazz festival italiano, una data qualunque e la band torinese ha preparato, per l'occasione e su richiesta del festival, un evento speciale. Con i cinque di Subsonica sul palco dell'arena Santa Giuliana all'inizio del secondo set (il primo era un normale live Subsonica) sono saliti tre uomini di spicco del jazz italiano, il trombettista Flavio Boltro, il sassofonista Emanuele Cisi ed il trombonista Mauro Ottolini, che ha anche curato gli arrangiamenti. Una manciata di canzoni, meno recenti e comunque quelle che forse si prestano di piu' ad una inclusione jazz (come "Jungla Nord"), sono state rivisitate con l'aggiunta della sezione di fiati ed ampi interventi solistici. Dall'altra parte della citta', in una Perugia che si fa fatica ad attraversare a piedi dopo la mezzanotte per quanta gente c'e' in giro, un trio che e' diventato una macchina perfetta perequilibri e democratica distribuzione dei ruoli. Brad Mehldau e' un artista curioso e si avventura anche per le strade della sperimentazione accademica e delle innovazioni elettroniche, ma il trio pianistico con Larry Grenadier e Jeff Ballard resta l'arma assoluta. Come lo era il trio di Bill Evans, da cui tutto e' derivato, e' come oggi lo e' il trio Jarrett-Peacock-DeJohnette. Mehldau era assente dal festival umbro da qualche anno ed e' stato accolto con molto calore da un pubblico che lo ha visto, proprio a Umbria Jazz, diventare un artista di culto.