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Un volume sui cento anni di storia della Cassa di Risparmio di Perugia

Un volume sui cento anni di storia della Cassa di Risparmio di Perugia. L’opera sarà presentata lunedì prossimo presso la Fondazione.
Nell’anno nel quale l’Università degli Studi di Perugia ricorda i suoi settecento anni di storia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia festeggia i cento anni dalla costituzione della Cassa dalla quale essa ha preso il nome e della quale ha raccolto l’eredità e l’impegno sul versante sociale, della beneficenza e delle attività di promozione culturale. Per l’occasione, la Fondazione ha deciso di realizzare un volume che, sulla base di parecchio materiale inedito proveniente dagli archivi cittadini, racconta la lunga storia dell’istituto di credito perugino. Intitolato Cento anni di storia della Cassa di Risparmio di Perugia. Dalla banca alla fondazione 1908-2008, il volume è stato curato da Alberto Grohmann, storico dell’economia dell’Università di Perugia, e comprende saggi dello stesso Grohmann, di Manuel Vaquero Piñeiro, di Fabio Bettoni, di Monica Busti, di F.F. Mancini e di Fabio Palombaro. L’opera – peraltro splendidamente illustrata – verrà presentata a Perugia lunedì 1° dicembre presso la Sala delle Colonne di Palazzo Graziani, alle ore 17. All’incontro interverranno, accanto al curatore, il Presidente della Fondazione Carlo Colaiacovo e il prof. Mario Tosti, storico dell’ateneo perugino e attuale Presidente dell’ISUC. La Cassa di Risparmio di Perugia è nata nel 1908, grazie all’impegno e alla dedizione di alcuni degli esponenti di punta della società civile dell’epoca: imprenditori agricoli, rappresentanti della borghesia delle professioni, esponenti della nobiltà locale. Sin dall’inizio, l’attività di raccolta e gestione del risparmio, è andata di pari passo con il sostegno umanitario e assistenziale che la Cassa ha puntualmente offerto non solo ai propri clienti, ma a tutta la cittadinanza. Nel corso dei decenni i due versanti di attività – quello propriamente finanziario teso allo sviluppo economico e produttivo, quello “caritatevole” finalizzato alla crescita culturale e sociale della comunità – sono andati di pari passo, facendo della Cassa – quella perugina, ma lo stesso vale per le altre Casse di Risparmio italiane – una realtà composita e per molti versi unica: per metà impresa bancaria vera e propria, per l’altra metà ente benefico. I cambiamenti intervenuti nei primi anni Novanta – all’epoca della cosiddetta “legge Amato” – hanno profondamente stravolto questo quadro. Le Casse di Risparmio, come si ricorderà, sono state trasformante da enti pubblici, poste sotto il diretto controllo del Tesoro, in società per azioni abilitate unicamente all’esercizio di attività finanziarie. Gli interventi di pubblica utilità sono stati invece rimasti in capo alle Fondazioni bancarie, che costituiscono la continuazione ideale della Cassa. Ha avuto così inizio una storia completamente nuova. Le Casse di Risparmio, sotto la pressione del mercato, nella maggior parte sono state coinvolte in processi di fusione e incorporazione che hanno portato – strada facendo – alla creazione di grandi gruppi bancari. Le Fondazioni, sono invece divenute – ognuna all’interno del proprio territorio di riferimento – delle strutture di promozione culturale e sociale attive in un gran numero di settori: dalla ricerca scientifica alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, dalla salute pubblica al volontariato, ecc.. Il libro curato da Grohmann racconta per l’appunto questa vicenda secolare, dalla nascita della Cassa di Risparmio a quella, nel 1992, della Fondazione che ancora oggi ne perpetua il nome e lo spirito. “Si tratta – spiega Carlo Colaiacovo, Presidente della Fondazione – di una storia che va al di là delle vicende di una singola azienda o ente, dal momento che riguarda un intero territorio. Scorrendo le pagine di questo volume sarà facile comprendere quale influenza determinante abbia avuto la Cassa nel favorire la crescita economico-produttiva della provincia di Perugia, la sua trasformazione da realtà agricola in società industriale. E si capirà ancora meglio quale ruolo fondamentale oggi svolga la Fondazione sul piano civile e culturale”. “In cento anni di storia – continua Colaiacovo – tutto è cambiato. Ma è rimasto intatto lo spirito che all’inizio del secolo scorso spinse un manipolo di volenterosi a dare vita ad una scommessa rivelatasi ben presto vincente. Quello spirito, volenteroso e collaborativo, proiettato verso il futuro e attento al bene pubblico, vive ancora oggi ed è – come dimostra l’azione svolta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – la risorsa più grande sulla quale la nostra comunità può ancora fare affidamento”.
Perugia
29/11/2008 13:00
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