Una busta con due proiettili alla presidente Maria Rita Lorenzetti

Una busta contenente due proiettili e' stata inviata al presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. Secondo le prime informazioni ad accorgersi della anomala presenza sono stati gli addetti all' ufficio archivio della Regione che hanno avvertito la questura. Il prefetto ha immediatamente convocato il Comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica, la cui riunione sta per cominciare. La procura di Perugia ha aperto subito un'inchiesta sull'inquietante vicenda. ''Stiamo valutando la situazione con la massima attenzione'' ha detto il procuratore Nicola Miriano che ha comunque preferito mantenere il massimo riserbo sull'indagine in corso. Appresa la notizia, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha inviato un telegramma di solidarieta', a nome suo e dell'ente che rappresenta, alla governatrice dell'Umbria. Anche al sindaco di Terni, Paolo Raffaelli (Ds), era stata inviata nel maggio scorso una busta con tre proiettili calibro nove. Conteneva un messaggio scritto a mano con caratteri in stampatello firmato ''Nap'' ma il cuicontenuto aveva fatto ritenere agli inquirenti improbabile il riferimento ai ''Nuclei armati proletari'', l' organizzazione terroristica di sinistra responsabile di omicidi e sequestri negli anni ottanta. Nel messaggio si affermava che uno dei proiettili era per la decisione del Comune sui campi per nomadi, l' altro per quello sulle licenze commerciali ai cinesi ed il terzo per le licenze edilizie e relative tangenti. In quella occasione la presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti, destinataria della busta con due proiettili arrivata oggi, aveva affermato che ''l' Umbria e' terra dove e' estranea la cultura della violenza e delle minacce'' e che ''simili atti sono indegni ed inqualificabili''. Nell' aprile scorso un' altra busta con tre proiettili era stata recapitata a Luciano Bianchi, ex sindaco di Fratta Todina e poi consigliere provinciale fino al 2000 con Pci e Ds prima di passare al Pdci e che attualmente non ricopre alcun incarico istituzionale. Tra le ipotesi investigative c' era anche quella che l' invio della busta potesse essere collegato alla attivita' imprenditoriale dell' ex sindaco del comune umbro