Sala Digipass di via Solferino a Norcia completamente gremita per un evento promosso dalla Usl Umbria 2 sul progetto pilota della "medicina di iniziativa" che verrà sperimentato nel distretto Valnerina dell'azienda sanitaria. La medicina d'iniziativa è un approccio alla gestione delle malattie croniche che si concentra sulla prevenzione e l'intervento precoce, piuttosto che attendere l'insorgenza di complicanze o lo sviluppo di patologie. In pratica, si tratta di un modello che va incontro ai pazienti, offrendo loro supporto e prevenzione anche prima che la malattia si manifesti o si aggravi. Il modello innovativo di presa in carico della persona, in particolare soggetti fragili e anziani - spiega la Usl Umbria 2 - punta sul servizio di prossimità e sull'integrazione tra medicina di base, assistenza territoriale, specialisti ambulatoriali. L'incontro ha riunito un'ampia rappresentanza di professionisti sanitari e amministrativi dell'azienda Usl Umbria 2 insieme alla direzione strategica aziendale - sono intervenuti il direttore generale Piero Carsili e il direttore sanitario Nando Scarpelli - e ai massimi rappresentanti istituzionali della Regione Umbria e degli enti locali. "Questo evento - ha spiegato il dottor Carsili - rappresenta un importante passo in avanti nella definizione di strategie condivise per un'assistenza sanitaria più vicina ai bisogni dei cittadini della Valnerina, superando definitivamente l'approccio ospedalocentrico". Un riconoscimento particolare è stato rivolto anche a Simona Marchesi, direttrice del distretto Valnerina, per la sua "fondamentale iniziativa nell'ambito della promozione e costruzione del progetto che ha presentato nell'occasione un'accurata analisi del contesto e dei bisogni della popolazione attraverso un questionario somministrato a 230 residenti over 65". Nell'ambito del confronto è stato illustrato il nuovo modello organizzativo "che integra ospedale e territorio - ha spiegato Daniela Donetti, direttrice Salute e Welfare della Regione Umbria - punta sulla prevenzione, sul potenziamento dell'assistenza territoriale, sulla necessità di sviluppare servizi specialistici territoriali con infermieri dotati di competenze avanzate per la presa in carico dei pazienti cronici con l'obiettivo primario di ridurre il ricorso all'ospedalizzazione attraverso una rete di assistenza che comprenda infermieri di comunità e attività ambulatoriali specialistiche pneumologiche, cardiologiche e radiologiche in loco". I risultati del progetto pilota "verrà attentamente monitorato - ha spiegato la dottoressa Donetti - con la duplice finalità di estenderlo ad altri ambiti territoriali dell'Umbria e farlo diventare un elemento importante del nuovo Piano Sanitario Regionale in fase di elaborazione".