Verdi e Prc sul percorso verso le amministrative

Non si placano le manovre nel panorama politico eugubino in questi giorni di vera fibrillazione, soprattutto nel centrosinistra. L’Unione è ormai sulla via del tramonto. E non solo alla luce del comunicato stampa con il quale i partiti di opposizione (Ds, Margherita, Sdi, Pdci insieme a Idv e Udeur) hanno deciso di interrompere le trattative – definendo non proseguibile un dialogo nel quale la maggioranza non aveva dimostrato reale volontà a costruire qualcosa di nuovo. A pesare sul percorso di queste ore arriva un nuovo comunicato a firma congiunta Verdi per Gubbio e Rifondazione, che sebbene preannunciato come destinato a favorire una riapertura, in realtà appare dai toni molto distanti rispetto alle ultime uscite e tutt’altro che concilianti: “Strano modo di ragionare del centrosinistra di opposizione – è la frase di esordio della nota dei segretari di maggioranza che sottolineano come nessun problema ci sia stato quando sulle vicende tifernati è intervenuto il segretario regionale diessino Bracco, mentre si ingerenza si è parlato di fronte all’intervento del segretario regionale rifondarolo Vinti, che spinge dichiaratamente per la ricandidatura Goracci a Gubbio. “Più che le dichiarazioni scritte – continua la nota di Sebastiani e Scavizzi – o le prese di posizione perugine, più realisticamente il problema è di qualche “falco” che da anni ha dichiarato “mai l’accordo con Rifondazione e tanto meno con Goracci”. A quanto pare costoro determinano le scelte dei Ds e a cascata di tutti gli altri”. Un j’accuse, quello firmato da Sebastiani e Scavizzi, che non sembra improntato a voler riaprire una trattativa ma piuttosto assomiglia ormai ad un commento su ciò che non è e non sarà. E che nei toni e nelle stesse ricostruzioni ricorda da vicino le dichiarazioni dello stesso Goracci in conferenza stampa il 5 gennaio scorso: allora si era parlato di un regista occulto, stavolta si parla di falchi. Ma la sostanza non sembra cambiare. Nella nota i segretari di Verdi e Rifondazione ribadiscono la convinzione che siano gli altri ad avere difficoltà a proporre candidati, ribadiscono di voler sospendere la discussione sui nomi per un’altra settimana, ma nell’analisi del programma chiedono che taluni giudizi definiti “sommari e liquidatori” sull’ultimo quinquennio Goracci vengano ritirati. “Subito dopo – concludono – si affiancheranno i nomi dei candidati. Agli interlocutori dell’ex Ulivo la risposta”. Così si chiude la nota, anche se resta difficile pensare possa davvero condurre ad una reale riapertura.