Vertenza Spigadoro, l’azienda non tratta

Scendono a ventuno, con una riduzione di cinque unità, i lavoratori per cui si prospetta la mobilità. E’ l’esito del vertice di mercoledì scorso nella sede perugina di Assindustria convocato per affrontare la vertenza in atto alla Spigadoro, la storica azienda alimentare di produzione e confezionamento di pasta che nei giorni scorsi aveva proclamato lo stato di crisi annunciando la mobilità per venticinque lavoratori o in alternativa la chiusura del sito produttivo. Un incontro dal quale i sindacati escono insoddisfatti non ritenendo sufficienti le garanzie prodotte dall’azienda che proprio in quell'occasione avrebbe dovuto presentare il piano industriale. Condizione sine qua non – avvertono congiuntamente i sindacati - per avviare la trattativa. All’assemblea erano presenti, tra gli altri, il dottor Arata, dirigente di Assindustria, il dottor Todella, amministratore delegato della Spigadoro, il dottor Piccarreta, direttore dello stabilimento di Foligno. Nel corso dell’incontro la proprietà ha continuato a ribadire la propria volontà di ridurre di circa il 40 per cento la forza lavoro. Dopo un estenuante braccio di ferro con i sindacati, i lavoratori in mobilità sarebbero dunque passati da ventisei a ventuno, una cifra ancora troppo alta, sostengono in coro Cgil, Cisl e Uil, e impossibile da accettare. Val la pena ricordare che nello stabilimento folignate della Spigadoro, per il quale è stata più volte adombrata l’ipotesi di una delocalizzazione a Crotone, sono impiegati 63 lavoratori. Sulla questione del mantenimento del sito produttivo il fronte sindacale appare irremovibile: “Fermo restando la necessità di stabilire forme di mobilità morbida (vale a dire prevedere gli ammortizzatori sociali per i lavoratori che in tal modo raggiungerebbero l’età pensionabile) non si transige sul nodo del rilancio del sito”, spiega Angelo Manzotti, segretario regionale Fai Cisl. Una vertenza, quella in atto alla Spigadoro, che necessita della partecipazione della città, tanto è vero che proprio la scorsa settimana si è tenuto un incontro tra la proprietà da un lato e dall’altro sindaco e assessore alle attività produttive del Comune di Foligno. Occorrerà, dunque, attendere ancora ventiquattr'ore prima di conoscere la sorte dei ventisei lavoratori che d’un tratto potrebbero perdere la propria fonte di reddito.