E' El Mostapha Messaoudi il 32enne di origine marocchina, residente a Passignano sul Trasimeno, espulso dall'Italia e dall'Ue per 10 anni. Questa la decisione giunta dal Viminale tramite decreto che sancisce il suo allontanamento dai Paesi Ue perché l'uomo “considera incompatibile la convivenza dei musulmani con cristiani ed ebrei.” Per il “particolare profilo di pericolosità sociale evidenziato” il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha emesso il provvedimento. Messaoudi è accusato di istigazione a commettere delitti contro la personalità dello Stato con finalità terroristiche ed è stato espulso perché inneggiava apertamente all'Isis, aveva infatti annunciato più volte di volersi unire alla Jihad in Siria e cercava di creare proseliti di Daesh. Dell'inchiesta sull'uomo espulso per terrorismo se ne sta occupando il pm Manuela Comodi.Ma la fedina penale di El Mostapha Messaoudi era stata già macchiata anni addietro. Lo scorso anno era stato condannato a tre anni e dieci mesi per contestazioni relative alla droga. La sentenza, già stata confermata in appello, ha visto però l'interruzione dello sconto della pena pattuita per mezzo dei legali che difendono l'uomo – avvocati Daniela Paccoi e Guido Rondoni- che hanno fatto ricorso in Cassazione. I due legali sono gli stessi che hanno anche già annunciato il ricorso per il decreto di espulsione arrivato dopo la scarcerazione di Messaoudi avvenuta il 2 maggio scorso. Sempre anni fa l'uomo venne intercettato e pedinato per mesi dai carabinieri del Ros e dalle indagini erano emersi propositi inquietanti. “Mi ha detto che è giusto uccidere il musulmano che non prega e che non rispetta le regole: a suo dire è questo il vero jihad”, aveva riferito una persona a lui vicina ascoltata dagli inquirenti. Captato dalle cimici dei militari dell'Antieversione spiegava: “la religione nostra non è di pace. L'islam non è mai stata una religione pacifica, l'Islam vuol dire violenza, tutte le battaglie che ha fatto il profeta le ha fatte con violenza.” Messaoudi diceva di voler “uccidere tutti i miscredenti”. Era stato lui stesso a raccontare l'inizio del suo cammino di radicalizzazione, che avenne in carcere in Marocco, dove rimase per sei anni per essere stato beccato con 472 kili di hashish. E' li che El Mostapha Messaoudi ha detto di “imparato tante cose, la religione”. Ed è li dentro che dice di aver incontrato “i veri sceicchi incarcerati per la religione."