Zampolini, no alla prepotenza per affermare i propri diritti

L’assessore alle politiche sociali, Rita Zampolini, interviene con una nota sulla vicenda di una famiglia che vive a Foligno una situazione di disagio dormendo sotto i ponti. “Le persone suddette sono da tempo seguite dai servizi sociali del Comune ed hanno usufruito di diverse opportunità di accoglienza anche con la collaborazione della Caritas - afferma l’assessore - le soluzioni proposte ovviamente sono state e sono temporanee e di emergenza come sempre avviene in questi casi per dare il tempo di cercare un alloggio o un lavoro perché, come noto, l’obiettivo è quello di stimolare la collaborazione attiva delle persone interessate soprattutto quando non sono colpite da disagio o da disabilità psico-fisica, come nel caso in questione. I signori suddetti, tra l’altro, hanno avuto proprio nei mesi scorsi, opportunità di lavoro abbandonate con licenziamento volontario. Nessuno in città viene lasciato a dormire sotto i ponti, se non per scelta volontaria. Negli ultimi giorni i signori in questione hanno continuato a rifiutare proposte di alloggio in comunità e anche quelle in hotel cittadini (ai quali il Comune si appoggia in questi casi) con spesa a carico dell’Ente. E’ altrettanto evidente che la casa popolare non può essere data a chi alza la voce. Si negherebbero così i diritti delle famiglie che si sono collocate nella recente graduatoria definitiva ed ai quali cominceremo ad assegnare le abitazioni da giugno prossimo. Ieri pomeriggio infine si sono verificati fatti gravissimi. Le persone in questione hanno aggredito l’assistente sociale di riferimento dopo averla minacciata ripetutamente nei giorni scorsi. Come amministrazione comunale assumeremo tutte le iniziative idonee perché deve essere chiaro a tutti i residenti e non, che con la prepotenza e le minacce nulla verrà dato da questo Ente. Nella nostra città, accanto ai servizi sociali, ci sono tante forme civili e istituzionali per protestare a far valere i propri diritti, quando esistono. Non è invece accettabile che si pretende di essere assistiti, senza fare nulla. Anche in questo modo intendiamo difendere ad affermare i diritti di tutti i cittadini e le cittadine con criteri di equità e nel miglior modo possibile”.