La sezione eugubina di Italia Nostra con il presidente Ubaldo Emanuele Scavizzi ha scritto al sindaco di Gubbio Filippo Stirati in merito al nuovo distributore lungo la Pian d'Assino.
"L’opera in oggetto - si legge nella missiva - rappresenterebbe un ulteriore consumo di suolo all’interno di un’area, quella appunto compresa nell’anello stradale in variante, già fortemente compromessa da decenni di politica edilizia il più delle volte problematica, scriteriata, disomogenea ed eccessiva, non rispettosa del paesaggio naturale e del tessuto urbano di alto pregio storico. Un consumo di suolo che costituirebbe, inoltre, l’ennesima alterazione della vista da sud del centro eugubino e delle sue aree contermini, già vissuta in periodo molto recente con la realizzazione del blocco di edifici di sapore sovietico in zona Madonna dei Perugini, a causa di una malintesa politica di Social Housing. Si ricorda, al proposito, che il paesaggio non è un malinteso concetto estetico soggetto alla valutazione soggettiva, ma un bene tutelato dall’art. 9 della Costituzione italiana. L’area prescelta per la realizzazione della nuova stazione di servizio, è situata a poche decine di metri, in linea d’aria, da un’altra insistente in prossimità dell’uscita Gubbio ovest della variante; si avrebbe pertanto una ridondanza di impianti per la distribuzione dei carburanti presenti in quella zona, di cui non si ravvisa di certo la necessità, senza contare che l’area è già gravata dalla presenza, nelle vicinanze, del detto svincolo e di impianti sportivi che causano già notevoli intasamenti e problemi alla circolazione nelle giornate di campionato. Per di più, in un contesto globale che vede la progressiva conversione all’elettrico delle case automobilistiche in tempi brevi, viene da sè interrogarsi sull’utilità di un impianto che contempli ancora il deposito e la distribuzione di carburanti fossili. Non si dimentichi che la zona subito a monte dell’area prescelta per la stazione di servizio ha visto inoltre, in tempi relativamente recenti, lo sviluppo di edilizia residenziale di qualità, che verrebbe sicuramente diminuita nella sua fruibilità e nel suo valore dalla presenza di una struttura del genere. Italia Nostra chiede, pertanto, di annullare la realizzazione del progetto o, in extrema ratio, di studiarne uno in chiave ancora più innovativa e con una diversa ubicazione, che coniughi le istanze contrarie dei cittadini con le legittime aspirazioni della società interessata alla realizzazione del suddetto impianto."
Gubbio/Gualdo Tadino
06/03/2021 21:16
Redazione