Rivendicano un ruolo centrale nella ricostruzione, "che non e' solo quella degli edifici, ma e' prima di tutto sociale ed occupazionale", Cgil, Cisl e Uil secondo i quali "a quattro mesi dal sisma di ottobre" si e' "ancora nella fase dell'emergenza".
I sindacati oggi a Spoleto hanno fatto il punto della situazione con istituzioni, associazioni datoriali e cittadinanza. L'iniziativa e' servita anche per avanzare proposte per delineare una strategia condivisa di rilancio territoriale. Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato alla presidente della Regione Catiusica Marini e al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, il punto di vista del mondo del lavoro.
Nella relazione unitaria - si legge in una nota sindacale - e' stato sottolineato come la ricostruzione sembri ancora "ben lontana dall'iniziare", con molti cittadini che "si sono affidati all'iniziativa autonoma" e "la consegna dei container collettivi che e' rallentata", tanto che "dei dodici previsti per Norcia e Cascia ne sono stati consegnati meno della meta'". E' stato poi evidenziato che la viabilita' "ha mostrato tutta la sua fragilita', e rischia di penalizzare ulteriormente tutta la zona del cratere, per il prossimo futuro". Anche da un punto di vista economico le preoccupazioni dei tre sindacati umbri sono "forti". Praticamente tutti i settori - e' stato detto - sono stati interessati, dall'agroalimentare al turismo, dal pubblico impiego al sistema del credito e altri. Da qui l'appello rivolto al sistema imprenditoriale: "se imprenditori sono disponibili a ricostruire muri, che si faccia anche lo sforzo di ricostruire lavoro nelle aree del sisma". Al commissario Errani sono stati chiesti "urgentemente tavoli territoriali specifici, anche di settore, perche' non e' possibile che la gestione resti in capo alle sole istituzioni centrali". Insomma, per Cgil, Cisl e Uil la via di uscita "deve essere necessariamente quella di ridare voce a livello locale".