“Garanzia giovani” è stato un fallimento totale in Umbria?
No, stando all'assessore regionale competente Fabio Paparelli. La nostra regione anzi, questo primo semestre 2015, si è piazzata al secondo posto nella classifica nazionale per numero di assunzioni a tempo indeterminato. Ben il 93% di incremento tra i giovani sotto i trent'anni.
“Che Garanzia Giovani in Umbria sia un fallimento non risponde certo al vero” difende così il vicepresidente della Giunta Regionale Paparelli, e i numeri sono dalla sua parte. Sono stati stanziati più di 22 milioni di euro, solo nella nostra Regione, sfruttati principalmente per coprire i costi di qualificazione lavorativa per maggiorenni, reinserimento dei minorenni non qualificati tramite percorsi formativi e tirocini, con un'adesione di oltre 19.200 giovani, il 96% di quelle previste.
Più di 6 milioni di euro sono stati investiti solo a sostegno formativo di minorenni che non hanno conseguito il diploma o una qualifica professionale. Come primo obiettivo infatti, Garanzia Giovani si è fissata, in linea con la volontà della Regione, di supportare i giovani senza titolo di studio universitario o superiore, che sono ad alto rischio di esclusione sociale.
Alla formazione iniziale dei minorenni si affiancano 2,5 milioni di euro indirizzati alla qualifica professionale dei maggiorenni, affidati al Centro per l'Impiego, dove vengono orientati e, una volta messe a conoscenza le proprie competenze, vengono assegnati loro dei voucher per la partecipazione a corsi di formazione in determinati ambiti lavorativi, con possibilità di scelta fra i vari corsi disponibili.
Paparelli ricorda che le aziende disponibili a formare i giovani sono remunerate del 70 % del costo del corso, e del 100% se si offrono disponibili a dare ai giovani possibilità di lavoro.
Altra grande fetta dei fondi, ben 4 milioni, è destinata agli stage lavorativi semestrali, disponibili per oltre 1000 giovani, offerti dalle ditte umbre in collaborazione con Garanzia Giovani. Tale attività permette di acquisire direttamente esperienza sul campo, e la candidatura a tale progetto è facilitata dal servizio online, dove è possibile vedere le disponibilità delle aziende, in modo chiaro, trasparente e gestibile in rete.
Altri 300 giovani potrebbero essere sostenuti con 2 milioni di euro, se interessati ad avviare un'attività di lavoro autonomo, anche se appena 38 si sono voluti esporre al rischio.
Al Servizio Civile sono stati destinati 1,8 milioni di euro, e altri 3,7 milioni agli incentivi per l'occupazione.
“Coloro che svolgono almeno un primo colloquio di orientamento nei Centri per l’impiego umbri – fa sapere ancora l'assessore - sono 9.301, il 47% di coloro che hanno aderito e ben il 78,2% dei registrati al netto delle cancellazioni: si tratta di un dato di oltre 10 punti superiore alla media nazionale. Tra le misure di politica attiva 3.753 sono voucher volti all'inserimento in corsi di formazione professionale che garantiscono l' inserimento immediato, un numero così alto- spiega ancora l'assessore Paparelli- che la Giunta regionale ha stanziato altri 2 milioni di euro per far fronte al così grande afflusso di giovani. L'altra misura più richiesta di giovani è stata quella degli stage formativi, proposto a ben 3.388 persone, nonostante la copertura offerta dalle aziende sia di 2.091 posti, un numero, rimarca Paparelli, ben superiore alle risorse disponibili, il che ha riportato la Giunta regionale a considerare l'ampliamento dei fondi al progetto di altri 2 milioni di euro. Oltre 1.000 giovani che hanno partecipato al progetto hanno trovato un lavoro, nelle varie forme consentite e disponibili”.
Perugia
11/08/2015 12:26
Redazione