"Giacimento" di trifola scoperto in Altotevere da un abile cane

Cavatore fortunato e "rimborsato" grazie all'infallibile fiuto del suo fedele cane: dal terreno affiorano quasi per incanto una serie di pepite d'oro che alla prova del peso suoperano abbondantemente il chilo di peso. Per tutta la giornata (iniziata alle prime luci dell'alba) l'indomito cavatore, vanghino in spalla e cane al guinzaglio, non era riuscito a scovare nemmeno un grammo di preziosa trifola. Ore ed ore a cammninare senza "bucare" mai il terreno. Una giornata storta, come accade spesso ai tartufai in queste ultime settimane. Il cavatore non c'ha pensato due volte ed ha deciso di sospendere alle prime ore del pomeriggio l'estenuante ricerca quando il cane, uno splendido esemplare di bracco-pointer e' letteralmente fuggito verso un cespuglio ed ha iniziativo a scavare con le zampe. Dal terreno argilloso quasi d'incanto sono affiorati cinque esemplari di trifola tutti di ottima pezzatura e qualita' che alla prova della bilancia hanno fatto pendere l'asta oltre il chilo. Un evento a dir poco raro, con un solo "buco" come si dice in gergo, il tartufaio ha portato a casa un vero e proprio bottino. "Non capita tutti i giorni di trovare una serie di tartufi di pezzature superiori ai due etti in uno stesso luogo - ha precisato un noto cavatore del comprensorio altotiberino - grazie all'abilita' e all'olfatto insuperabile dei nostri cani riusciamo a fare queste incredibili scoperte". Dopo la maxi-trifola ritrovata nella zona di Fighille e Pistrino (finita poi a fare bella mostra di se alla rassegna nazionale di Acqualagna) ora e' la volta di un'altra profumata scoperta. "Dopo un periodo di magra - ha precisato Pierluigi Manfroni, maestro della "trifola", titolare del ristorante il Bersaglio - in queste settimane giungono notizie confortanti su ripetuti ritrovamenti di ottimo prodotto: un segnale che fa ben sperare per la mostra di Citta' di Castello".