E' un ponte culturale sempre più solido quello instaurato tra Gubbio e la Sicilia, grazie al romanzo storico "Nel segno dei padri", dedicato all'amicizia epistolare di Guglielmina Roncigli e Peter Staudacher, sullo sfondo dell'eccidio nazista dei 40 martiri.
Dopo la presentazione del settembre scorso a Mirto, nel Messinese, nuovo appuntamento di presentazione del libro di Giacomo Marinelli Andreoli presso l'aula magna dell'Universita' Pegaso di Catania, a Palazzo Paternò del Toscano: l'appuntamento, in programma oggi alle 16, è organizzato da UniPegaso e dall'associazione culturale "Francesco Musmarra" e vedrà la presenza, oltre che dell'autore, del responsabile nazionale UniPegaso, Calogero Di Carlo, di Vera Torrisi, presidente dell'associazione Musmarra, del docente universitario di storia, Antonio Matasso e della giornalista Anna Franchina.
Il legame tra l'eccidio dei 40 martiri e la Sicilia nasce dalla presenza di un carabiniere di origini siciliane, tra le 40 vittime della crudele rappresaglia nazista - la più grave in Umbria nel periodo dell'occupazione: Giovanni Zizolfi, originario di Mirto, fu catturato dopo l'attentato del 20 giugno che costo' la vita all'ufficiale medico tedesco Kurt Staudacher e fini' fucilato la mattina del 22 giugno 1944 insieme ad altri 39 eugubini. A lui è dedicata una piazza e una scuola nel paese di Mirto, e la sua figura è ricordata come colui che si immolò insieme ad altri vittime della efferatezza della guerra.