Punta sulla nocciola l'Alta Umbria per diversificare il suo prodotto agricolo. A lanciare il progetto ieri a Città di Castello la Fat ( Fattoria autonoma tabacchi ) che ha incontrato gli agricoltori dell'Alto Tevere e dell'Alto Chiascio alla presenza dell'assessore regionale Fernanda Cecchini e di una delegazione della multinazionale Ferrero, l'azienda italiana attiva nel settore alimentare.
Il progetto, illustrato dal presidente di Fat Fabio Rossi, è quello di avviare una coltivazione intensiva in ALta Umbria di nocciole, stipulando un contratto di acquisto di durata ventennale con Ferrero . Un'opportunità importante di diversificare il prodotto agricoo in Alto Tevere, dove comunque il core business resta il tabacco, ma anche di riconvertire, specie in Alto Chiascio, coltivazioni a frumento e girasole poco redditizie per gli agricoltori se non di rimessa.
Ferrero, dal canto suo, è intenzionata ad ampliare i propri fornitori italiani di nocciole puntando sull'individuazione in Italia di almeno altri 20 mila ettari di terreno da dove poter acquistare il prodotto. in Alta Umbria l'obiettivo minimo è di almeno 600 ettari per iniziare.
L'interesse stamani degli argicoltori è stata altissima: la nocciola, infatti, a fronte di un investimento inziale che potrà dare i suoi frutti dopo i primi sei anni di impianto, vedono garantirsi da Ferrero una reddività del prodotto che è sei volte quella del frumento .
Le tappe di questo progetto prevedono entro settembre la formalizzazione da parte di Ferrero di una proposta spalmata su 15/20 anni , prposta che se verrà accettata dagli agricoltori poterà già nel 2018 all'avvio della filiera
Città di Castello/Umbertide
16/06/2017 09:27
Redazione