Nonostante non ci sia il mare, Città di Castello ospiterà un corso nazionale sugli squali, grazie a Malakos, la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, che sta catalizzando l’attenzione di esperti ed appassionati di biologia marina. Malakos e il Circolo Sommozzatori Aquarius di Arezzo sono infatti gli organizzatori di questo evento, previsto alla Sala degli Specchi, sabato 2 febbraio 2019, nell’ambito della formazione degli istruttori FIAS, la Federazione Italiana Attività Subacquee. “Grazie alla passione e al grandissimo lavoro di ricerca del professor Gianluigi Bini, Città di Castello potrà ospitare un evento di profilo nazionale, che permetterà anche a chi di solito frequenta località litoranee di conoscere le bellezze dell’entroterra italiano ed in particolare il nostro territorio” dichiara Michele Bettarelli, vicesindaco e assessore alla Cultura. “Sottolineo il fatto che l’iniziativa non sarà diretta solo agli addetti ai lavori ma potrà coinvolgere anche il variegato mondo di appassionati e le scuole in linea con la forte vocazione divulgativa che impronta tutte le attività di Malakos e a cui si deve l’impennata di ingressi alla collezione”. Il programma del corso di aggiornamento degli istruttori FIAS di tutta Italia si aprirà sabato 2 febbraio alle 10.30 a Palazzo Bufalini con il convegno del Centro Studi Squali di Massa Marittima a cui interverranno i ricercatori, in particolare Primo Micarelli, uno dei maggiori esperti di elasmobranchi d’Europa. Questa prima parte sarà aperta al pubblico generico, oltre che ai subacquei, ed è accreditata per l’obbligo formativo del corso di Biologia e Geologia dell’Università di Perugia. Dopo una conviviale presso il Centro di formazione Bufalini, nel pomeriggio si svolgerà nella sede di Malakos il corso di biologia marina, tenuto da Gianluigi Bini, che approfondirà il tema degli ecosistemi Mediterranei che i subacquei in immersione possono incontrare, con una breve incursione in ambienti tropicali più curiosi. “Questa collaborazione con il Circolo Aquarius, similmente ad altre sinergie illustri che l’equipe del prof. Bini ha saputo instaurare, stanno facendo crescere l’interesse verso la collezione tifernate - conclude Battearelli - come dimostrano i dati degli ingressi che nel 2018 hanno sfiorato quota duemila. In generale possiamo parlare di un trend positivo per tutto il Polo museale di Garavelle con 3589 presenze, 1500 da ricondurre al museo e 185 agli eventi promossi da Poliedro Cultura che ne ha la gestione”.