Non solo una via di comunicazione ma un elemento del paesaggio, al pari dell’Appennino e dell’Invaso di Montedoglio: è questa la nuova vita della E45, dopo l’apertura della mostra che nel Quadrilatero di Palazzo Bufalini a Città di Castello dal 2 al 17 marzo racconta, in 280 scatti del Centro Fotografico Tifernate, i suoi corridoi sospesi nel vuoto, i tunnel nella roccia calcarea, la trincea che scava nelle pianure a ridosso della conurbazione tra Umbertide e Pieve Santo Stefano. Non a caso il nome dato all’originale esposizione è “E45, la grande via”, una via che ha cambiato economie e flussi del Centro Italia e la cui importanza come ponte tra Nord e Sud è apparsa evidente a tutti con la chiusura del Viadotto Puleto” hanno detto il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l’assessore alla Cultura Michele Bettarelli durante il convegno che ha fatto seguito al vernissage. “L’uomo ha sempre trasformato il paesaggio, dalle Piramidi al Canale di Suez, il territorio è stata una risorsa fondamentale per il progresso, a volte anche a discapito dell’ambiente .
L’idea di una dorsale che rompesse l’isolamento millenario dell’Umbria, nata negli anni Sessanta, ha inserito l’Umbria, nata appena qualche anno prima della costruzione dell’arteria, nella geografia nazionale. Ricordare questo ruolo o come abbia profondamente inciso sulla crescita delle comunità che attraversa è quanto mai opportuno in un momento in cui è a rischio la sua funzionalità come unico collegamento per l’Alto Tevere. Le foto della mostra sono un’espressione artistica, nascono con questo spirito, ma oggi diventano un documento, se vogliamo una denuncia, di come la e45 sia imprescindibile per chi abiti, lavori, studi e intraprenda nel Centro Italia”.
Il presidente del Centro Fotografico Chiara Burzigotti ha spiegato il senso di “un anno di lavoro svolto dai soci del Centro Fotografico Tifernate su un'idea di Enrico Milanesi con cui ho coordinato i vari momenti operativi e di discussione. Il gruppo ha voluto, per il tramite delle fotografie, coinvolgere il visitatore in un viaggio attraverso i tanti volti che questa opera assume nei confronti dei suoi fruitori per cogliere, ciò che di solito è solo fuggevolmente percepito, attraverso la storia di questa arteria da quando il mondo era ancora su pellicola. Negli anni 80 proprio qui a Città di Castello si potevano vedere le macchine e i mezzi pesanti, i cumuli di materiale, gli uomini al lavoro per quella che sarebbe stata la futura strada. A queste immagini storiche si alternano quelle di oggi, a bordo di uno dei tanti camion che percorrono la E45, ogni uomo una storia diversa declinata lungo gli stessi chilometri per ore e ore ogni giorno. Le difficoltà e le code, i lavori in corso, gli operatori della polizia e gli uomini dell'Anas, le ambulanze, i bus carichi di turisti stranieri, fino a quelle oasi che sono gli autogrill, dove finalmente si può spegnere il motore, slacciare le cinture, prendere un caffè, riposarsi e fare rifornimento perché il viaggio, anche metaforicamente continui”. Gli autori dei 280 scatti sono Alessio Acquisti, Alvaro Tacchini, Andrea Maggini, Andrea Moni, Chiara Burzigotti, Daniele Bricca, Dante Renzacci, Enrico Milanesi, Federico Puletti, Francesca Meocci, Francesco Capaccioni, Gilberto Poccioni, Giuseppe Brilli, Julian Biagini, Lino Sgaravizzi, Luca Pellegrini, Marcello Mencaccini, Matteo Bianchi, Pina Petricci, Remo Odoni, Silvio Veschi, Stefano Rossi. Fernanda Cecchini, assessore della Regione Umbria, che ha sostenuto l’iniziativa insieme al comune, ha ricordato come “anche se siamo in un contesto in cui l’arte è prevalente, l’attualità incalza su ogni immaginei che stiamo vedendo perché la precarietà in cui tutt’ora si dibatte il futuro della e45 è un’incognita pesante non solo per Città di Castello e l’Altotevere, ma per tutta l’Umbria, a causa di una strada spaccata in due. Contiamo che procedura dello stato di emergenza nazionale, chiesto dalla nostra e dalle altre Regioni coinvolte, possa affiancarsi ad un’iniziativa forte del governo attraverso un apposito tavolo. I lavori fatti dalla Regione Umbria per la riqualificazione sono sotto gli occhi di tutti. Auspichiamo che l’attuale Governo nazionale mantenga nei piani pluriennali la dotazione finanziaria prevista per il completamento delle opere sulla E45. La mostra del Centro Fotografico cade quanto mai a proposito in questo frangente critico per l’arteria. E’ questo uno dei casi in cui l’arte aiuta la consapevolezza delle problematiche pur non perdendo la sua natura di libera espressione creativa. Seguo da sempre il Centro e anche questa volta ritengo che il lavoro compiuto sia di grande spessore”. La mostra rimarrà aperta dal 2 marzo 2019 al 17 marzo i feriali dalle 17.00 alle 20.00 e i festivi dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.


Città di Castello/Umbertide
04/03/2019 10:08
Redazione