Un docufilm di grande qualità per testimoniare l'anno della assenza della Festa dei Ceri: e per materializzarne ancor di più i valori e l'essenza unica di manifestazione di popolo, di vitalità e di identità.
Nasce da questo obiettivo, la proposta avanzata dall’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia del Ministero per i beni e le attività culturali (che ha da poco assunto la denominazione più specifica di Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale) di realizzare un’installazione visiva dedicata alla non presenza della Festa dei Ceri nell’anno 2020. Proposta che è stata accolta favorevolmente dall'amministrazione comunale di Gubbio.
E così per tre giorni, dal 28 al 30 maggio, sono previste a Gubbio le riprese cinematografiche che documenteranno la lunga attesa di ritorno alla Festa dei Ceri, in cui il potere evocativo della memoria compone nella mente di ognuno la sequenza unica e irripetibile del flusso dei ricordi, una grandiosa performance virtuale nel cuore di Gubbio, un’opera documentaria che, nell’anno del tempo sospeso, si ispirerà a quei ricordi trasfigurandoli in un’opera di arte contemporanea. Un'anticipazione di questa volontà era stata già espressa proprio il 20 maggio scorso, in diretta con lo speciale di TRG, da Patrizia Nardi, coordinatrice Unesco della rete delle grandi macchine a spalla.
La realizzazione di Lucigrafie, che l'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale intende rappresentare per evocare in forma di video-arte la memorabile assenza, sarà messa in scena da Openlabcompany -lo stesso team di exhibition designers che ha realizzato gli affreschi milanesi e progettato la sezione audiovisiva del tour sudamericano che ha portato la Corsa dei Ceri in Cile, in Messico e in Argentina.
L’intera performance celebrata sulla piazza e proiettata sull’intera facciata del Palazzo dei Consoli accompagnata dalla straordinaria suonata del Campanone, verrà a sua volta filmata, da terra e in volo, con un set di cinecamere in movimento per la regia di Francesco De Melis, che ha ideato l'intero evento in collaborazione con l'Archivio di Antropologia Visiva dell'Istituto.
Il film di tutto questo diventerà una sorta di installazione dell'installazione, che l'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale aggiungerà a “Prodigio in slow-motion” (altra creazione video firmata da De Melis) nel percorso espositivo della mostra internazionale Racconti (in)visibili, che, nonostante il momento storico, sta proseguendo il suo itinerario rafforzando la valorizzazione e la promozione in Italia e nel mondo, della Festa dei Ceri, ambasciatrice di tutte le comunità festive e protagonista di una narrazione per suoni e immagini che racconterà negli anni a venire l’insostenibile peso dell’assenza.
La collaborazione tra l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e la comunità di Gubbio è la storia di una lunga amicizia, che attraverso i progetti di valorizzazione, le buone pratiche di salvaguardia, l’innovazione espositiva, l’apertura al panorama culturale mondiale, il percorso all’interno della grande Rete delle Macchine a Spalla, ha visto una crescita comune in età, in esperienza e soprattutto in umanità e solidarietà.
Per la realizzazione di questa opera artistica che prevede l’assenza totale di pubblico, sarà predisposta la chiusura al transito e sosta di Piazza Grande dalle ore 20.00 alle ore 24.00 dei giorni 28 – 29 e 30 maggio insieme ad alcune vie oggetto delle riprese come Via Dante e l'ultimo tratto di Via dei Consoli. Nella fascia oraria 18.00/21.00 potrà essere interdetto il transito anche nel primo “buchetto” e su qualche stradone del Monte Ingino.
“I disagi di qualche chiusura al traffico – spiega in una nota il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati - permetteranno però alla comunità eugubina di compiere un ulteriore passo in avanti nella tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale e la privazione di vedere all’opera i cineoperatori verrà sanata dalla possibilità in futuro di avere a disposizione un documento unico nel panorama dei dispositivi festivi a livello internazionale. Nella nota Stirati esprime il proprio sincero e sentito ringraziamento verso l’Istituto centrale per il Patrimonio Immateriale che è da tempo molto vicino a Gubbio nelle persone di Leandro Ventura e Stefania Baldinotti, senza dimenticare il sostegno della Rete della Grandi Macchine a Spalla con la coordinatrice Patrizia Nardi e la professionalità del regista De Melis e dei suoi collaboratori, dei creativi e di tutto lo staff di Openlabcompany, già protagonisti della apprezzata esposizione museale dinamica allo Studio Messina di Milano lo scorso inverno.
Gubbio/Gualdo Tadino
28/05/2020 08:35
Redazione