A primavera 2022 l'ex sito industriale della Merloni di Colle di Nocera Umbra vedrà nascere il primo step della costruzione di un distretto per le nanontecnologie. Lo ha detto l'assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni nell'ultima puntata di Link in onda ieri sera su Trg (canale 11 - replica oggi giovedì 21 ottobre ore 11.30 e ore 17 ) ). Si attende lo sblocco dei fondi del Pnrr per poter acquisire a patrimonio regionale l'area e insediarvi i primi laboratori.
Se l'acquisizione dell'area è il primo step, il secondo è la collaborazione con l'Università di Perugia per attivare in loco un distretto scientifico per lo studio e prototipizzazione del grafene . L'ateneo perugino ha già al suo attivo anni di studio su questo argomento e il prossimo lunedì 25 ottobre a partire dalle ore 9 presso l'aula 7 del rettorato a Perugia terrà un convegno sull'argomento.
In contemporanea con i laboratori l'assessore Fioroni non ha dubbi sul fatto che dovrà essere attivato un percorso di riqualificazione del personale per adeguarlo alla lavorazione del grafene, una fase dunque di "skills" da trasferire per specializzare la manodopera.
Soddisfazione in studio del sindaco di Nocera Umbra Virginio Caparvi per un progetto che mette specificatamente al centro dell'attenzione l'area ex Merloni; invito di Filippo Ciavaglia segretario della Cgil all'assessore Fioroni a coinvolgere il sindacato passo passo nell'attuazione di questo distretto che potrà essere il punto di svolta dell'area appenninica e non solo.
Sull'importanza delle nanontecnologie nel prossimo futuro il fisico Luca Gammaitoni non ha dubbi: oggi sono già impiegate in vari settori, dalla produzione di pneumatici alla nuova generazione di batterie, fino ai calcestruzzi, ma siamo solo al primo gradino di una scala che ne conta almeno 100 . Il grafene è solo uno dei tanti materiali che il professor Gammaitoni ieri sera ha portato in studio: uno strato sottolissimo, quasi impercettibile, di atomi di carbonio con la resistenza del diamante e la flessibilità della plastica. Affascinante pensare che il futuro di un'intera popolazione appenninica possa dipendere da così piccola materia.