A Spello il ritorno di tre concittadini morti nella seconda guerra mondiale in terra straniera

Sarà presente anche il picchetto militare del comando regionale dell’esercito, alla cerimonia ufficiale per il ritorno a Spello dei resti delle salme di tre giovani militari morti nella seconda guerra mondiale in terra straniera: si tratta di Antonio Sensi, morto nel 1942 all’età di 20 anni in Tunisia, Paolo Marzi, morto nel 1941 a Bengasi in Libia all’età di 27 anni e Mario Marani, morto nel 1941 all’età di 21 anni in Libia. La cerimonia inizierà domani mattina 28 ottobre a partire dalle ore 9.30 con l’allestimento nell’atrio del palazzo comunale della camera ardente con le piccole bare avvolte dalla bandiera tricolore. Alle ore 10.15 il corteo funebre sfilerà fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore dove alle 10.30 sarà celebrata la Santa Messa. La cerimonia terminerà con la sepoltura dei caduti nel Sacrario monumentale dei cimitero di San Girolamo a Spello, dove è stata sistemata una lapide con le foto dei tre giovani caduti. “Domani sarà una giornata altamente significativa per la comunità di Spello – afferma il sindaco Sandro Vitali – in quanto celebra la sepoltura nel Sacrario dei caduti dei resti delle salme dei nostri concittadini morti in terra straniera per la libertà e l’unità del nostro paese. Sono vicino al rinnovato dolore dei familiari e voglio ringraziare quanti si sono adoperati, ed in particole Luigi Santarelli , Enzo Fastellini e Sandro Brunacci perché ciò avvenisse. L’auspicio è che il sacrificio di questi re concittadini insieme a tanti altri faccia sempre di più crescere e radicare la libertà, la democrazia e la pace nel mondo”. La vicenda del ritorno dei tre giovani militari inizia qualche tempo fa, quando lo spellano Luigi Santarelli si era messo alla ricerca del corpo dello zio Antonio, partito per la guerra e poi morto in Albania nel 1940 all’età di 20 anni. Dopo una serie di indagini, era riuscito a scoprire che risultava sepolto nel Sacrario militare dei caduti in guerra d’oltremare di Bari, ma che non era possibile esumarlo visto che si trovava in una fossa comune. Da questa ricerca Luigi Santarelli aveva però notato che nel sacrario barese erano sepolti 30 resti mortali di spellani, morti giovanissimi in guerra, e tra questi ce n’era qualcuno che poteva essere riportato nella loro terra nativa in quanto non era stato sepolto nelle fosse comuni. Aveva poi informato di questa scoperta l’amministrazione comunale ed aveva chiesto loro di attivarsi per riportare a Spello questi resti. Così in due occasioni, il 27 aprile ed il 1 luglio scorso, l’assessore Enzo Fastellini insieme ai familiari dei tre militari era andato a Bari per riportare le salme dei loro cari di cui se ne era persa la traccia da oltre sessanta anni.