Alla fine sarà un parco archeologico costato oltre un miliardo di vecchie lire, ma il valore documentario dei suoi reperti sarà inestimabile. Presentata, presso il sito di Rasina, la “fase tre” degli scavi della Tadinum romana, dopo la ricognizione del 2003 e la campagna dello scorso anno che consentì di rinvenire le terme lungo la via Flaminia. Ancora una volta insieme, per quella che tre anni fa sembrava un’utopia, il Comune di Gualdo, che finanzia con 140 mila euro gli cavi 2005, l’Università di Perugia, che impiegherà 35 tra studenti ed esperti per le operazioni di ricerca, e la Soprintendenza ai beni archeologici dell’Umbria, che vigilerà sulle operazioni di scavo. Data di avvio del cantiere, il prossimo 4 luglio per tre mesi consecutivi di lavoro. “ Riprenderemo da dove ci eravamo interrotti lo scorso anno – spiega Simone Sisani, dell’Università di Perugia, direttore di scavo – continueremo a scavare nell’area pubblica alla ricerca del foro e forse del teatro. L’idea che ci siamo fatti di questa cittadina romana non è molto dissimile da quella che oggi possiamo vedere a Carsulae, vicino Terni”. I 35 studenti alloggeranno presso il villaggio di casette in legno di Gaifana messo a
dal Comune che da questa nuova campagna di scavo spera poter trovare nuovo materiale utile al costituendo museo archeologico, uno dei tasselli del progetto più ampio teso a ridisegnare i connotati della città. Da sempre luogo deputato all’industria, la Gualdo versione Scassellati dovrà diventare meta turistica: “ Cultura e ambiente queste le nostre due nuove risorse – ha spiegato il sindaco – Non abbiamo ancora una vasta recettività alberghiera, ma verrà da sé quando avremo consegnato alla città i contenitori e i contenuti culturali che possediamo”. Al termine della presentazione della nuova campagna di scavo la scuola primaria di Cartiere ha presentato lo spettacolo “Humanitas Itinera – Un giorno a Tadinum”.