Albo regionale del folclore: perplessità dei socialisti eugubini

"I principi enunciati nella proposta di legge della Margherita regionale, riguardante la creazione di un albo regionale delle manifestazioni storiche dell’Umbria, sembrano non tenere in debita considerazione vari elementi costitutivi il folclore umbro". E' critica la posizione dei Socialisti Uniti per Gubbio sul progetto avanzato di un albo regionale del folclore. A farsi portavoce delle perplessità il consigliere comunale eugubino, Gabriele Tognoloni che in una nota precisa: "Il profilo degli eventi che potrebbero essere ricompresi nel futuro albo non viene delineato all’interno del testo e apparentemente non sembra essere prevista una scala valoriale ,ossia non si capisce con quali criteri saranno individuati gli “eventi”.Soprattutto non si capisce se la legge, ha tenuto in conto che in Umbria esistono manifestazioni che oggettivamente e storicamente hanno un “peso” culturale diverso, dalle seppure meritorie rievocazioni storiche o sagre. Un esempio, nella legge si parla di ritorno turistico, ebbene non tutte le manifestazioni folcloriche umbre si tengono a scopi turistici, e già questa appare come una peculiarità difficilmente riassorbibile in un unico contenitore come prospettato dalla margherita. Il punto non è tanto se Gubbio o altre città umbre che possiedono un patrimonio foloclorico “originale” saranno inserite in questo o in qualche altro albo poco importa , vista poi la reale consistenza di iniziative del genere, invece le istituzioni umbre dovrebbero capire l’importanza che per tutta la comunità rappresentano autentiche manifestazioni come i ceri ed impegnarsi nella loro tutela. La necessità reale per l’umbria è quella di dotarsi di un’”istituto regionale delle tradizioni popolari”in collaborazione con la cattedra di antropologia culturale dell’ università di Perugia, per tutelare le eccellenze umbre del folclore non come elemento della promozione turistica ma come “fatto culturale”e costitutivo dell’identità regionale umbra".