Architettura del paesaggio a convegno

Proprio nel momento in cui la domanda di qualità ambientale si fa più urgente, l'architettura del paesaggio sembra attraversare un momento di crisi. Questo perché l'incapacità di trasformare gli spazi dell'esistenza in accordo appunto con la qualità ambientale solleva una richiesta di progettazione dell'ambiente. Ma qual è il senso dell'architettura del paesaggio? Quali pratiche progettuali e di trasformazione la riguardano? Questi sono alcuni degli interrogativi ai quali proverà a rispondere "Traces-Paths-Visions - Tracce nel Paesaggio", titolo del secondo seminario internazionale di architettura del paesaggio che si terrà domani presso la Sala Capogrossi del Park Hotel “Ai Cappuccini”. Promossa da Prep e da Cooprogetti, e patrocinata da Comune e Provincia, l'iniziativa, articolata in due sessioni - una più teorica e didattica, l'altra più progettuale -, approfondisce il senso dell'intervento dell'uomo sul paesaggio mettendo a confronto la sua architettura con i risultati raggiunti in ambito estetico e semiotico. Appuntamento dunque al Park Hotel “Ai Cappuccini”a partire dalle 9,30, con la sessione mattutina "Dal metodo alla forma", in cui ci saranno gli interventi tra gli altri degli architetti Valerio Morabito, ricercatore di architettura del paesaggio presso l'Università della Calabria e Anna Lambertini, docente di Gestione tecnica del paesaggio alla Facoltà di Agraria di Perugia. Nel pomeriggio, sul tema "Progetto e segno", parteciperanno i paesaggisti Giampiero Donin dell'Università di Reggio Calabria e di Manuel Ruisánchez dell'Università della Catalogna.