Assemblea unica dell'Ati 1 e dell'Ati 2 dell'Umbria

L'assemblea unica dell'Ambito Territoriale Integrato 1 e dell'Ambito Territoriale Integrato 2 dell'Umbria ha approvato, nella seduta che si è svolta oggi a Perugia, il Programma Operativo Triennale 2010-2012 che prevede investimenti per 40 milioni di euro nel servizio idrico integrato, finanziati con i proventi derivanti dall'applicazione della tariffa agli utenti. Nel dettaglio, 17.662.902 euro saranno destinati agli interventi di manutenzione e potenziamento della rete e dei servizi nei 38 comuni ricompresi dai due ambiti, 7.829.621 euro al completamento degli interventi in corso d'opera, 6.205.000 euro per interventi strategici che investono l'intero territorio di riferimento, 4.610.000 euro per progetti di rilevanza sovracomunale per l'espletamento del servizio idrico integrato e 3.300.000 euro per interventi di riduzione dei costi di trasporto di acqua con autobotti. Gli investimenti complessivi, considerando i finanziamenti pubblici, ammonteranno nello stesso triennio a 107 milioni di euro. I sindaci dell'Ati 1 e dell'Ati 2 hanno anche approvato l'articolazione tariffaria per l'anno 2010, che prevede un aumento dell'1,66%, più basso rispetto al 3,75% previsto dal Piano d'Ambito. Nella seduta si è proceduto anche all'approvazione del rendiconto di gestione dell'Ambito Territoriale Ottimale 1 relativo al periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 marzo 2009, che ha preceduto la costituzione degli Ati 1 e 2. Rinviata, invece, per quanto riguarda l'Ati 1, l'approvazione del Piano Attuativo Triennale Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza (P.r.i.n.a.). “Con gli atti che abbiamo approvato – commenta il presidente dell'Ati 1 dell'Umbria Fernanda Cecchini – abbiamo confermato la strategicità delle articolazioni dell'Ati 1 e dell'Ati 2 nella programmazione delle politiche e degli interventi che riguardano la gestione dell'acqua. Siamo in grado di mettere a disposizione del territorio di riferimento investimenti importanti per la realizzazione di opere strategiche che differentemente i comuni non avrebbero potuto finanziare da soli e di effettuare gli interventi per il potenziamento dei servizi che vanno nella direzione di garantire a tutti la fruibilità del bene primario rappresentato dall'acqua e la salvaguardia dell'ambiente. Il tutto limitando l'incidenza della tariffa, che abbiamo ritoccato per una percentuale che è pressoché corrispondente al tasso di inflazione ed è inferiore a quella che era stata prevista dal Piano d'Ambito in relazione alle esigenze di finanziamento e investimento del servizio idrico integrato. Questo, in un momento economico di particolare difficoltà, va incontro anche alle esigenze delle famiglie”.